martedì 20 gennaio 2015

LE RISORSE ENERGETICHE RINNOVABILI

Come si decide se una risorsa è davvero rinnovabile?
In linea di massima, le risorse rinnovabili hanno un tempo medio di rigenerazione plausibile col loro stock e con il consumo corrente dello stesso.
A questa definizione aggiungiamo due elementi chiave ovvero: disponibilità, sicurezza e in una parola sostenibilità.
Vengono dette tali e correntemente usate: l’energia solare, l’energia eolica, le maree, l’energia geotermica, l’energia idroelettrica, la biomassa.
L’atomica, già da 50 anni una realtà, può sostituire da sola i combustibili a base di carbonio tradizionali per la produzione d’energia ma ha concreti svantaggi nell’eliminazione  delle scorie, nell’elevatissimo potenziale rischio ambientale e non è inclusa nel gruppo delle rinnovabili perchè esauribile.
Grandi speranze sono racchiuse nella fusione nucleare ma per ora la ricerca è di fronte ad ostacoli tecnici. Nessuna di queste energie rinnovabili può aspirare ad essere la predominante in un prossimo futuro ma solo a far la sua parte insieme alle altre fonti per contribuire ad una sostituzione parziale o totale dei fossili non sostenibili.
Nel futuro si va verso un insieme ben assortito di varie energie alternative usate  per sostituire la penuria di fonti alternative e lo sviluppo e la commercializzazione di quelle esistenti va di pari passo alla riduzione totale dei consumi mondiali, grazie allo sviluppo di nuove tecnologie unite alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica per abbattere gli sprechi e favorire il riciclo (Tab 1.6.1).
Di fronte a questi intenti s’oppone il potentato formato dalle lobby petrolifere, i paesi produttori e i politici che in conformità a logiche speculative s’oppongono o rallentano l’avanzare dell’ energia alternativa.
Il protocollo di Kyoto da solo non basta per favorire le rinnovabili, è solo un inizio, ma le energie alternative sostenibili non sono concorrenziali ai fossili per il mercato economico e se non adeguatamente incoraggiate soccombono inesorabilmente senza conquistare quegli ampi e duraturi settori di mercato, indispensabili a contrastare l’effetto serra.
Il problema nasce dal fatto che il mercato lasciato a se stesso ragionando per meri mezzi economici, non computa alle rinnovabili i bassi costi per la collettività in termini di salute pubblica e il valore aggiunto creato nella filiera di produzione.
Le energie rinnovabili sono chiaramente la scelta unica, unita all'uso delle innovazioni tecnologiche, per limitare le emissioni di CO2 e far fronte all'esaurimento progressivo dei combustibili fossili.
Le maggiori fonti d’anidride sono divise in  due  parti la CO2 derivante dalla produzione d'energia elettrica e quella derivante dalla combustione dei carburanti per autotrazione.

Tab.1 Produzione mondiale d’energia elettrica (Riello, 2003).


                                 Nel 2002
                                 Nel 2030
Carbone
37%                        
39%        
Gas
17
31
Idroelettrico
17
13,5
Nucleare
16
9,5
Petrolio
11
4
Altre rinnovabili
2
5
Totale
15.500 Twh
31.000 Twh



L’energia elettrica prodotta con i combustibili fossili ha un costo in termini di produzione d’anidride carbonica elevato (tab 1.6.2). 
Si pensi che per far fronte al consumo di 3.300 famiglie in un anno (che è di 10.000.000 Kwh) bisogna produrre 7.000.000 Kg di CO2 e per riassorbirla bisogna piantare qualcosa come 3.000 alberi. Non tutte le energie rinnovabili sono esenti da emissione anzi l’analisi LCA trattata più avanti cerca di capire come ridurle o annullarle ( Pietrogrande, 2005 ).
La tabella 1.6.2 permette una facile visualizzazione del confronto in termini di CO2 emessa e milioni di tonnellate equivalenti di petrolio tra l’energia fossile e la rinnovabile.


G.N.

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