Durante
le ricerche abbiamo riscontrato in questa località le seguenti specie di
rilievo: il frijol - Phaseouls coccineus; l’izote – Yucca filifera, Y.elephantipes, Y.periculosa;
il flor de
muerto – Tagetes erecta.
Il Frijol - Phaseolus coccineus
Famiglia
Leguminosae detto “Frijol” a Cordoba è consumato sia come legume che come
infiorescenza. E’ una pianta arrampicante delicata dal culmo verde-marrone
chiaro; i fiori sono di colore rosa
pallido. Ha un alto valore agronomico (Valdès Et Al, 2004) è ed è immancabile
negli orti familiari nell’area di
Cordoba e Zongolica ove è mangiato stufato con salse di pomodoro.
Tab.10-Classificazione botanica (USDA, 2010).
Famiglia
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Magnoliopsida:Rosidae:Fabales:Leguminosae
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Sinonimi
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Phaseolus
multiflorus Lam., Phaseolus multiflorus Willd.
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Nomi comuni
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chamborote,
chilipuca, cubaces, cub, frijol chamborote, haricot d'Espagne, runner bean,
bean - runner, scarlet runner bean
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L’Izote
- Yucca elephantipes
Famiglia
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Liliopsida:Liliidae:Asparagales:Agavaceae
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Nomi comuni
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Yucca, Izote.
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Pianta arborescente alta fino 5-6 m; foglie raggruppate all’apice dei rami; fiori bianchi
in racimi composti; frutti di colore marrone. Le foglie si usano per costruite
i tetti delle case; le infiorescenze giovani sono commestibili; dalle foglie si
ottiene una fibra usata per la costruzione di tetti.
Le infiorescenze giovani sono eduli e molto consumate a
Cordoba e Orizaba con un prezzo di vendita ai mercati rionali che si aggira sui
35 pesos a kg.
La fioritura si verifica a settembre e continua per tutto
ottobre, ed è un evento atteso con ansia
da molte famiglie indigene che possono così raccogliere i fiori e venderli al tianguis di Orizaba. Nel corso delle
interviste è risultato essere uno dei fiori in assoluto più apprezzati da parte
degli studenti. E’ fonte di proteine e carboidrati a buon mercato. E’anche il
fiore edule stagionale più venduto al mercato di Cordoba e di Orizaba insieme
al tepejilote. In altre regioni del
Messico è costume mangiare le infiorescenze della yucca filifera e della yucca
pericolosa. In realtà spesso le tre specie elencate di Yucca cadono entrambe
sotto la denominazione di Izote.
Nell’area cordobesa la Yucca elephantipes è la più abbondante. A Zapotitlan invece lo è la periculosa.
TAGETE
Regno
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Plantae
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Divisione
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Magnoliophyta
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Classe
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Magnoliopsida
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Ordine
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Asterales
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Famiglia
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Asteraceae
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Genere
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Tagetes
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Specie
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T.
erecta.
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(Fonte: www.plants.usda.gov)
Nomenclatura binomiale
Tagetes erecta L., 1753;
Sinonimi
Tagetes mayor Gaertn. (Cano M., 2000).
Nomi
volgari messicani
Flor de
Muerto (termine spagnolo),
invece kalpuxun, sempsalxschitl,
cempoalxòchitl, xampasuchitl in lingua Nahua. Col nome popolare di
Cempoalxòchitl d’origine Nahua e il corrispettivo spagnolo “flor de muerto” è identificata la specie Tagetes
erecta. Il nome cempoalxòchitl proviene da due vocaboli
nahuas: cempoalli que significa
“venti” e xòchitl che significa
fiore, ovvero pianta dai molti fiori.
Nomi
in altri paesi
Perù: Chicho, chinchu, chikchimpa, chinchucsa, huacatay,
sinsu, yacuchincho (T. elliptica);
aya sisa, rosario, rosa sisa (T. erecta);
ancillo, tuna anís (T. filifolia);
anís-anís, quita anís (T. foeniculacea);
mula huacatai (T. graevolens);
chijchipa, chilche (T. mandonii);
huacatai(y) (T. minuta); chikchinpay,
chincho, chinchucsa, chigohipa, shaliak, shaliak-chichu, waca-waca (T.
multiflora); flor de muerto (T.
patula); anicillo, pampa anis, tuna anis, supiquehua (T. pusilla); Kita huacatai (T. sp.).
Spagna: Chinchilla (T.
minuta). Catalano: camamilla
americana,
Francia: Tagète; Rose d'Inde.
Inghilterra: Tagetes, African Marigold, Aztec Marigold, Big
Marigold (T. erecta); Mexican
Marigold, Sweet-Scented Marigold (T.
lucida); Mexican Marigold, Stinking-Roger (T. minuta); Big Marigold, French
Marigold, Dwarf Marigold, Dwarf French Marigold (Tagetes patula); Single-Bush
Nomi
volgari in italiano del Tagetes erecta L.:
Antico: Garofano indiano maggiore.
Sicilia: Garòfalu di mortu, Garòfaru di
mortu. Toscana: Puzzole grandi.
Nomi dialettali italiani di Tagetes patula L.:
Antico: Garofano indiano minore
Sicilia: Galòfaru di mortu, Garofaleddu
di mortu, Garofaleddu indianu, Jarofilinu turcu. Toscana: Puzzole piccole.
Etimologia
Il Tagete, spesso indicato con i nomi
impropri di “Garofano cinese” o “Garofano indiano”, dovrebbe in
realtà chiamarsi “Garofano messicano” in quanto originario del continente
americano ed in particolare del Messico. Il termine Tagete deriva dal latino Tages o Tagus, che è il nome di una
divinità etrusca minore.
L'odore del Tagete, se forse può
dispiacere quando il fiore è racchiuso tra le mura di casa, all'aperto è quasi
inebriante. Spiacevolissimo è invece il suo odore quando macera nell'acqua o si
decompone.
Descrizione
botanica
Il genere appartiene alla famiglia
delle Composite o Asteracee e
comprende circa 50 specie di piante erbacee, annuali e perenni, di cui si
coltivano, nelle bordure e nelle aiuole, alcune specie e ibridi orticoli,
dotate di capolini semplici, simili a quelli delle margherite, o doppi, simili
ai fiori del garofano. Sono piante eccellenti per produrre fiori da taglio, che
durano a lungo immersi nell'acqua. Le foglie, se vengono spezzate, emanano un
odore pungente. Il genere Tagetes è
rappresentato nei giardini europei principalmente da tre specie,
particolarmente popolari e tutte originarie del Messico: T. erecta, T. patula e T. signata, note comunemente coi nomi di
“garofani delle Indie” o di “puzzole”. Queste sono coltivate come annuali e ben note nei giardini, sia per
la loro rusticità, sia per la vigoria, sia per l'abbondanza e la lunghissima
durata della fioritura. L'aspetto
piuttosto grossolano, l'odore non sempre piacevole e l'impossibilità di far uso
dei loro fiori recisi per l'interno delle abitazioni, sono inconvenienti che,
tuttavia, vengono largamente compensati dagli innegabili pregi che esse
presentano, non ultimo quello di non essere mai attaccate da insetti, né
divorate da altri animali. Infatti, indipendentemente dalla specie, il forte
odore del Tagete allontana gli insetti e gli animali fillofagi.
Distribuzione
e habitat
Il genere, che comprende una
cinquantina di specie, per lo più annuali, appartiene alle regioni più calde
del continente americano ed è diffuso in una vasta area compresa tra il Messico
del Nord, l'Arizona e l'Argentina. Considerate native del Messico (T. erecta e T. patula) e del Sud America
(T. minuta) sono coltivate o si
trovano spontanee in tutto il mondo, compresa Etiopia, Kenia, Nigeria,
Australia (T. minuta), Europa, India
e Cina (T. erecta e T. patula). Si coltivano
come piante rustiche e ornamentali. Spesso la pianta si rinviene spontaneizzata
nelle discariche, fra le macerie, lungo le strade, ecc.
Tagetes erecta L.
Cempoalxòchitl
Erbacea annuale alta da 30 cm ad 1
metro, fortemente odorosa, a portamento eretto, vigorosa, rustica, ramificata,
formante cespuglio, più alta di T. patula,
adatta per le bordure, per le aiuole e per produrre fiori da taglio. Ha fusti
vigorosi, diritti, semplici alla base, ramificati e cespugliosi all'apice. Le
foglie sono alterne od opposte, imparipennate, oblungo-lanceolate,
irregolarmente e radamente dentate, numerose, grandi, elegantemente intagliate,
sono profondamente divise in segmenti lanceolati e dentellate, alterne od
opposte, lucide e di un bel verde scuro, un po' grassette e molto fragili,
lunghe 6-10 cm. e larghe 4-5 cm. che emanano un odore pungente. Il Tagetes erecta ha i capolini più grandi
fra le tre specie (diametro da 5 a 10 cm. e talvolta 12-15 cm.); simili a
quelli delle margherite, solitari e terminali, voluminosi, sempre doppi, a
forma di pompon arricciati, quasi globosi, hanno un diametro di 3-5 cm o poco
più, con fiori del raggio grandi, formati
da numerosi fiori a linguetta a lembo ovato-triangola, vellutati, di
color giallo chiaro, giallo-limone, o citrino, o dorato e fino all'aranciato, a
seconda della cultivar considerata.
L'involucro del fiore è campanulato e ventuto,
percorso nel senso della lunghezza da solchi. Sbocciano da luglio all'autunno
in europa. I colori sono, come nel Tagetes
patula, i gialli, il giallo bruno, l'arancione, secondo le varietà.
SPECIE AFFINI
Tagetes
lucida, Cav.
originaria del Messico è una pianta
erbacea perenne, semiru-stica, alta 30-50 cm., che si coltiva generalmente come
annuale. I suoi fusti sono diritti, riuniti a cespuglio raccolto e si
ramificano alla sommità. Le foglie sono lisce, lanceolate, a margini dentati,
di colore verde scuro, alterne od opposte, lanceolate, intere e regolarmente
dentellate; a toccarle esalano un profumo, e in questo caso sembra che siano
tutti d'accordo, molto gradevole. I capolini, profumati, dorati o
giallo-arancio sono larghi 1-1,5 cm. e riuniti in corimbi, compaiono in agosto.
Ha i fiori molto piccoli, color giallo oro e arancio oro, generalmente a tre
petali, a volte anche a due, in corimbi terminali. È una pianta rusticissima,
che fiorisce per un lungo periodo di tempo, anche fino a Novembre inoltrato,
qualora il clima lo consenta.
Tagetes
minuta, L. (Sin. Tagetes glandulifera Schrank)
considerata originaria dell'America centrale, è ora diffusissima in tutta
l'America settentrionale ed in quella meridionale sino all'Argentina. La si
ritrova anche nell'Africa meridionale, orientale ed occidentale, in Australia e
in Europa. E' una specie importante da cui si ricava l'olio essenziale di
Tagete.
Tagetes
patula L.
Nativa del Messico, è una pianta
annuale semirustica, folta, compatta, di altezza e diametro di circa 30-40 cm.
Questa specie è ghiandolosa, ed esala, se la si maneggia, un odore forte e
sgradevole. I fusti sono provvisti di un gran numero di rami divergenti fin
dalla base e formano densi cespuglietti. Le diramazioni sono spesso percorse da
venature violette o rosso bruno. Le foglie sono alterne od opposte, lisce,
intagliate, profondamente divise al centro, a segmenti lanceolati lineari, di
colore verde scuro, lunghe 6-8 cm e larga 2,5-4 cm. I capolini sono semplici,
colore cremisi-marrone o gialli, hanno un diametro medio di 4-6 cm. l'involucro
del capolino è un po' allungato, campanuliforme, rigonfio ed angoloso. I fiori a linguetta, sono solitari, poco
numerosi nelle forme semplici e numerosissimi in quelle ad infiorescenze doppie
o semidoppie, disposti all'apice di peduncoli rigonfi e cavi, lunghi 6-8 cm.,
vellutati sulla faccia superiore, di color giallo pallido o aranciato,
unicolori o striati, che si succedono senza interruzione da luglio ad ottobre,
con una macchia, all'inserzione di color bruno-rosso. In alcune varietà questa
macchia si fa bruno-
porporina, sovente molto scura, e può
talvolta occupare gran parte della linguetta floreale. I petali esterni sono
arricciati e si sviluppano in linguette estese, quelli del disco o centro in
tubetti. Sbocciano da luglio all'inizio dell'autunno.
Tagetes
tenuiflolia,Bartl.
Originaria del Messico è una bella specie annuale
semirustica a fogliame frastagliato, elegantissima, che forma cespuglietti alti cm. 50-60 cm., molto
ramificati fin dalla base, a ramoscelli sottili delicatissimi. Le foglie sono
alterne od opposte, finemente divise ed elegantemente intagliate in segmenti
filiformi, dentellati; di colore verde chiaro che emanano un aroma dolciastro.
Fiori piccoli a “margherita”, color giallo oro o giallo arancio, con macchie
porporine. I piccoli capolini, gialli, del diametro massimo di 2-3 cm., sono semplici e molto numerosi, portano 4 o 5
linguette ovali petaloidi, lunghe circa cm. 1,50 e larghe cm. 0,70-0,80,
solitamente chiazzate alla base con una macchia porpora o aranciata. Il disco è
giallo e più sporgente. Esiste una varietà pumila,
a portamento nano e compatto - forse la più diffusa nei nostri giardini - che è
una delle più preziose piante per formare bordi attorno alle aiuole, avendo una
fioritura abbondante che dura tutta l'estate: dal mese di luglio sino talora al
gelo. Oggi si coltivano soltanto gli ibridi della varietà nana Tagetes signata pumila, molto più
piccola e compatta.
Coltivazione e riproduzione
Piante rustiche e molto fiorifere,
crescono spontanee ed abbondanti e sono utili per la decorazione delle aiuole
di grande effetto perchè prolungano la loro fioritura da luglio a ottobre. Sono
coltivate a scopo ornamentale nei giardini, nelle bordure di aiuole, ecc. per
semina primaverile. La coltivazione del Tagete è delle più facili: cresce bene
in terra normale e qualsiasi terreno; va nutrito, ma con moderazione, se non si
vuole che si sviluppino troppe foglie a danno della fioritura. Soprattutto è
importante dargli una buona esposizione: è una pianta proveniente da zone
secche e assolate, e senza sole non prospera. Quanto alle annaffiature, non è
necessario abbondare: il Tagete è abituato a vivere con poca acqua. Anzi, le
precipitazioni troppo frequenti e abbondanti nuociono, specialmente alle
varietà nane che, in questo caso, tendono a marcire.
Il Tagete si semina in primavera,
dalla fine di Febbraio fino a tutto Aprile, a seconda del clima, in aiuole o
meglio su letto caldo e le piantine vanno trapiantate non appena possibile a
dimora. Quando sbocciano i fiori si trapiantano a dimora a conveniente distanza
tra di loro, in modo che si possano sviluppare convenientemente. Il seme si
schiude dopo una-due settimane. Alcuni consigliano di allevare le piante in
vaso e poi trapiantarle, perché sembra che questo accorgimento serva a frenare
l'espandersi delle radici e offra, quindi, il vantaggio di una fioritura più
precoce e più ricca durante i primi mesi estivi. Un altro notevole vantaggio
del Tagete è che si presta molto bene a essere trapiantato col suo pane di
terra, già quasi fiorito, senza risentirne. In condizioni di climi favorevoli
il Tagete si risemina spontaneamente con discreta facilità.
Il Tagetes lucida, oltre che all'epoca già detta, si può seminare in
autunno, in piantinaio; si ripichettano quindi le piante e si mettono a
ibernare in cassone o serra fredda, al riparo dalle brinate e dalle gelate, per
metterle a dimora la primavera successiva. Del Tagetes lucida si possono fare anche talee primaverili, tolte a
piante che siano state conservate in cassone o serra fredda; in climi molto
miti le piante madri potranno anche essere lasciate all'aperto, coprendole con
foglie o torba; bisogna tenere sempre presente, però, la facilità che hanno i
Tageti a marcire. Le talee possono essere praticate altrettanto bene d'estate o
d'autunno, in serra. Il Tagete nelle sue varietà alte si presta magnificamente
come fiore da taglio, e come tale sembra tornare in voga, specialmente nelle
composizioni. In casa si conserva bene anche per due settimane.
Queste piante si coltivano in tutti i
terreni ben drenati, asciutti, non troppo fertili in pieno sole.
I fiori di Tagetes erecta sono molto popolari come fiori da giardino, per
ornamento e per cerimonie religiose. Gli ibridi F1 di Tagetes erecta fioriscono precocemente e per un periodo di tempo
più lungo, se, dopo la semina, alle piantine si danno otto ore di luce al
giorno, per trenta giorni. Si semina sotto vetro in marzo-aprile, coprendo i
semi, alla temperatura di 18°C; la germinazione avviene rapidamente. Quando le
piantine sono abbastanza grandi si ripicchettano in vassoi e si fanno
irrobustire in cassone freddo. Si mettono poi a dimora alla fine di maggio, ben
esposte al sole in terreno prosciugato e povero, di qualsiasi tipo, comunque
non troppo fertile.
Avversità
Il Tagete pur essendo attaccato
difficilmente dagli insetti, può essere infestato dalla Phytophthora cryptogena, parassita responsabile del marciume
radicale che provoca l'appassimento e il marciume del gambo, il marciume del
colletto delle giovani piante e zone di color bruno scuro dei gambi e delle
radici che causano avvizzimento delle piante. Altro possibile nemico del Tagete
è la Sclerotinia sclerotiorum la
quale provoca fenomeni di marciume bianco alla base dei gambi e successivamente feltratura lanuginosa con
sclerosi nera.
La
Botrytis cinerea provoca invece
macchie brune le quali possono invadere la totalità della foglia che si ricopre
col tempo umido di una muffa grigiastra che in breve tempo portano la pianta a
marcire completamente. Altro inconveniente è dato dal Fusarium oxysporum che determina appassimento della parte aerea
della pianta alla base dei gambi provocando alterazioni delle zone vascolari
visibili al taglio.
Infine la Clorosi, consistente in un
progressivo e più o meno pronunciato ingiallimento delle foglie dovuto alla Septoria tageticola la quale provoca
macchie ovali o irregolari sulle foglie.(Pitera, 2000).
Gli afidi provocano la deformazione
della pianta, che si sviluppa in in modo stentato.
Epoca
di raccolta dei fiori
A inizio fioritura a fine estate per
scopi fitoterapici mentre a Novembre viene raccolto nello stato di Veracruz per
le festività come adorno o per fine alimentare legato ai petali eduli della Tagetes erecta. Conservazione: si
essiccano all'ombra e si conservano in vasi di vetro scuro ben chiusi.
Composizione
chimica dei fiori.
Nei petali del tagetes erecta troviamo alte concentrazioni di: carotenoidi,
luteina, patulina e xantofillina. I
petali fiorali di Tagetes erecta (margherita
azteca) contengono come pigmenti principali carotenoidi, particolarmente la
Luteina (isomero strutturale della Xantofilla) e suoi esteri (dipalmitato,
tertienile). Nei boccioli fiorali non schiusi sono anche presenti la
Quercetagetrina e la Quercetagetina. I Carotenoidi presenti nel Tagete hanno
spiccata funzione antiossidante e sono
protettivi per l'area maculare. Le Xantofille e Luteina sono utilizzate come
fitonutrienti carotenoidi e come integratori alimentari con proprietà
antiossidanti per la protezione degli occhi e per le patologie retiniche.
L'olio di Tagete ottenuto dalla Tagetes
minuta contiene: tagetoni, ocimene, mircene, linalolo, limonene, pineni,
carvone, citrale, camfene e salicitaldeide come componenti principali, con
feniletanolo, acido valerico, ocimenoni, geraniolo, cimene, sabinene, cineolo,
linalil acetato, monossido di linalolo, aromadendrene e terpineolo. Gli oli
volatili ottenuti da Tagetes erecta e
Tagetes patula hanno composizioni simili a quella della Tagetes minuta. L’olio essenziale è usato
nell’industria dei cosmetici.
Il succo dei fiori di Tagetes patula contiene iodio e pigmenti
colorati come patulletina e patulitrina
diglicoside che sono presenti solo nei primi fiori all'inizio della
stagione di fioritura e nei boccioli. La
patulina ottenuta dalla Tagetes
patula, è stata in grado di ridurre
la permeabilità capillare; possiede anche attività antispasmodica e
ipertensiva. I fiori contengono Eleniene,
una sostanza considerata benefica per alcune funzioni della retina. I petali
dei fiori di Tagetes lacera e Tagetes
patula contengono infatti il principio attivo dipalmitato di Xantofilla od
“Eliniene” che dopo l'abbagliamento dell'occhio, favorisce l'immediato
ripristino della sensibilità della retina al normale adattamento all'oscurità
che si aveva prima dell'abbagliamento (Piterà,
2000).
Usi
del Tagetes a Cordoba.
La tradizione locale legata al culto dei morti.
Il tagete fiorisce tra ottobre e
novembre proprio durante la festività cattolica del giorno dedicato al ricordo
dei morti che scade il 2 novembre.
Questa antica festività cattolica si
è fusa a Veracruz con antichi culti degli antenati di origine Totonaca e Nahua.
E’ usato per la decorazione degli
altari familiari dedicati ai parenti defunti durante questa importante data del
calendario religioso, che è molto sentita a Cordoba e in cui convergono
spiritismo indigeno legato al culto degli antenati e rito cattolico europeo.
Sono state raccolte foto e interviste durante la ricerca agli inizi di Novembre
2009 tra Cordoba, Fortin de las flores e Xalapa. Da notare la grande profusione
nella decorazione degli altari domestici del tagete e della camaedora sia elegans che tepejilote. I fiori di
tagete sono adoperati dopo la
raccolta dalle piante spontanee che sono
importanti infestanti nei campi coltivati della regione.
G.N.
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