lunedì 9 marzo 2015

DALL'OLIO VEGETALE AL DIESEL


Come dicevamo, uno dei maggiori sink di carbonio sulla superficie terrestre è rappresentato dal regno vegetale.
Questo carbonio prelevato dall’anidride carbonica atmosferica è fissato, assorbito e immobilizzato nella struttura stessa del vegetale: la sua biomassa.


Può essere concentrato in alte dosi, come olio nei suoi semi, per poi essere utilizzato dall’embrione come fonte d’energia per  la germinazione e un primo accrescimento: in questo caso se estratto s’avrà a disposizione un sink temporaneo di carbonio ad alta densità energetica trasportabile comparabile al diesel ottenuto dal petrolio.
Oli vegetali vanno usati puri o attraverso una trasformazione chimica, per diminuirne la viscosità, detta transesterificazione eliminando il glicerolo, la parte più viscosa, e ottenendo il biodiesel.
Da un ettaro coltivato a colza ottengo 1,12 t di biodiesel pari a circa 1.273 litri.
Il biodiesel comporta una riduzione delle emissioni di CO2 di quasi sei volte rispetto al gasolio ovvero 520 g  CO2 /l rispetto a 2.960 g. CO2/l per il gasolio.
Avendo un’alta densità energetica l’olio è sempre stato usato come fonte d’energia dall’uomo nell’alimentazione, e come combustibile per riscaldare e illuminare ambienti. Nel 1920 Rudolph Diesel ne scopre l’uso come combustibile da trazione e mette appunto un nuovo motore ad un solo pistone alimentato con olio d’arachide.
Nasce il  motore diesel. Sono anni in cui l’industria motoristica è già ben avviata e motori sono alimentati a benzina, Rudolph sostiene per il suo motore (il combustibile è compresso a pressioni tali che si auto accende a differenza del motore a benzina ove il combustibile è acceso da una scintilla prodotta dalle candele) l’uso di olio anche per favorire l’agricoltura rurale americana.
Oggi il motore diesel è per lo più alimentato a gasolio tratto dal petrolio che ha vinto la concorrenza rappresentata nella prima fase dall’olio vegetale.
I motori diesel sono il 40 per cento a livello mondiale superati da quelli a benzina e hanno un’efficienza energetica pari al 50%, superiore del 10 % ai motori a scoppio
(Pietrogrande, 2005).
L’olio vegetale e il gasolio hanno proprietà simili come si nota dalla tabella 1.


Tab.1. Caratteristiche olio vegetale e diesel (Riello, 2003).


Tipologia carburante
Caratteristiche
Diesel
Olio di noce di cocco
Olio di girasole
Potere calorifico (Mj/kg)
43,96
35,80
37,10
Densità (kg/m³)
828
915
914
Viscosità (pas)
0,00361
0,03159
0,03038
Tensione superficiale (N/m)
0,03180
0,3480
0,3300


Il risparmio d’anidride carbonica è davvero notevole come si nota dai dati sull’olio di girasole comparati al diesel (tab 4.2.2 e tab 4.2.3).

Tabella 2.

Confronto delle emissioni del ciclo vita dell’olio di girasole e del gasolio per utilizzo energetico (Riello, 2003).


Olio di girasole puro senza allocazione
Olio di girasole puro con allocazione
Gasolio
Potere calorifico (Mj/kg)
37,1
37,1
42,7
Emissioni di CO2
(g CO2/kg combustibile)
1.898,98
664,42
3.557,16
Emissioni di CO2
(g CO2/Mj)
51,18
17,91
81,77


Tabella 3.
Emissioni di CO2 nel ciclo vita del gasolio.


g CO2/kg gasolio
Raffinazione
350,39
Trasporto
18,26
Combustione
3.178,52
Totale
3.557,16



G.N.



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