sabato 13 dicembre 2014

ENERGIE RINNOVABILI NEL MONDO TRA BIOCARBURANTI E MICROALGHE


In questo post proverò a riassumere brevemente lo stato dell'arte sulle energie rinnovabili e a definire il linguaggio necessario per affrontare l'argomento.

Le energie rinnovabili non rappresentano solo una possibilità, ma l’unica reale soluzione  di cui disponiamo al momento per far fronte al cambiamento climatico, diminuendo l’afflusso d’anidride carbonica nell’atmosfera.

Il protocollo di Kyoto (1997) ratificato nel 2005 ha imposto per i paesi firmatari la riduzione delle emissioni antropogeniche di CO2 del 5,2% entro il 2010. Per raggiungere l’obiettivo sarà fondamentale intervenire sul settore dei trasporti e sulla produzione d’energia elettrica, che rappresentano i settori a cui si deve la stragrande maggioranza d’afflussi di CO2 nell’atmosfera e degli altri gas serra (Riello, 2003).

Con le bioenergie possiamo intervenire sia nei trasporti attraverso la produzione e uso dei biocarburanti che nella produzione d’energia elettrica attraverso le centrali a biomassa. I biocarburanti più utilizzati al giorno d’oggi sono il bioetanolo e il biodiesel. Il primo proviene per lo più da colture amilaceo-zuccherine come canna da zucchero, mais, sorgo e manioca. Il secondo, da colture oleaginose come la jatropha e la palma da olio ai tropici, la colza, girasole e soia nei paesi temperati. Le colture algali possono trovare applicazione sia nella produzione d’energia elettrica che nella produzione di biocarburanti.

 Le migliori aspettative si nutrono verso la produzione di biodiesel da alcune specie di microalghe.

Ai tropici hanno grande importanza, soprattutto per le popolazioni rurali, le “fuel crops”. Tutte le energie rinnovabili e in particolar modo le bioenergie vanno giudicate secondo criteri d’efficienza energetica come LCA e l’EROEI sigle per Life Cycle Assestment e Energy Return On Energy Investment. La prima è basata sull’analisi del ciclo della vita del prodotto, mentre il secondo è  il rapporto tra energia spesa ed ottenuta alla fine del processo.

LCA è spesso usata per valutare le emissioni di CO2 e gas serra nell’intero processo produttivo ad esempio dei biocarburanti comparandoli con i fossili.

L’EROEI (EROI in italiano) è usato sempre più spesso per comparare le energie rinnovabili e le energie non rinnovabili e può indicarci ad esempio l’effettivo ritorno energetico di un progetto di  centrale termoelettrica a biomassa e quindi se valga la pena costruirlo o meno.

Dall’uso di queste due metodologie d’analisi emerge come  una conclamata convenienza sia energetica che ambientale delle bioenergie sia una realtà molto contraddittoria al momento.

Applicare nei Pvs (Paesi in Via di Sviluppo) tropicali le bioenergie può essere un’occasione per l’emancipazione dalla povertà per le aree rurali economicamente depresse.

Nei prossimi post cercheremo di comprendere lo stato dell'arte e le possibilità non ancora equamente esplorate.


G.N.

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