L’energia solare sulla terra s’è
accumulata nel corso delle ere sottoforma di composti carbonici. Il regno
vegetale (e i microrganismi autotrofi) accumula energia, sottoforma di composti
del carbonio, il quale, base di tutti gli organismi viventi, è prelevato
dall’atmosfera, ove vi si trova sottoforma d’anidride carbonica e l’energia
necessaria al processo, dal sole. Codesto processo è chiamato fotosintesi. La
biomassa vegetale così generatasi, finendo il suo ciclo vitale, con i suoi
residui nel corso di milioni di anni ha dato vita ai giacimenti odierni di
carbone, petrolio, gas naturale, ovvero sink di carbonio subito
disponibili. Questi giacimenti sono detti fossili, perché formatisi in ere
precedenti, e si sono accumulati nella profondità della crosta terrestre.
La crescente concentrazione della
quantità di anidride carbonica nell'atmosfera è indice che i fenomeni naturali
che la regolano, racchiusi nella definizione collettiva di ”ciclo del
carbonio”, non sono più in grado di assorbire le emissioni di carattere
antropogenico (Coiante, 2004). La necessità
d’approvvigionamento d’energia in tutte le sue forme (calore, energia elettrica
e meccanica) entrano quindi inevitabilmente in conflitto con la necessità di
non compromettere in maniera non reversibile gli equilibri ambientali. In
questo quadro le biomasse ed i biocarburanti si collocano in una posizione
favorevole rispetto ai combustibili di origine fossile, soprattutto dal punto
di vista di un’analisi concernente il ciclo vita del combustibile.
L’assunzione di partenza per l’analisi del
ciclo vita delle colture energetiche è che il bilancio relativo della CO2
biogena sia pari a zero. Di fatto, la pianta sequestra la CO2 atmosferica (unica fonte di
carbonio per la pianta) durante la fotosintesi
e la immagazzina (organicazione) all’interno delle cellule. Tutto il
carbonio contenuto nella pianta è quindi di provenienza atmosferica. Il
carbonio ritorna in atmosfera nel corso dei processi di decomposizione dei
residui vegetali che rimangono sul campo, dei processi di combustione dell’olio
ottenuto dai semi e dei processi di
assimilazione animale dei pannelli utilizzati per l’alimentazione.
L’assunzione di un bilancio nullo per
tutti questi flussi deriva anche dal concetto che la CO2 è
considerata rinnovabile quando lo sfasamento temporale tra la sua organicazione
in strutture vegetali e il suo utilizzo in processi energetici è breve (mesi o
di pochi anni) se paragonato ai milioni di anni necessari per inglobare il
carbonio all’interno dei combustibili fossili (Cti, 2006).Conseguentemente, i bilanci dei combustibili rinnovabili e fossili devono tenere conto della sola CO2 di natura fossile emessa nel corso del ciclo di vita delle diverse filiere (Comitato Termotecnica Italiano, 2005).
Tab.1. CO2 emessa dai combustibili fossili (Riello,
2003).
Combustibile
|
Contenuto di
carbonio
unitario.
|
CO2
emessa con la diretta combustione kg CO2/Gj.
|
CO2
emessa nell’intero ciclo di produzione kg CO2/Gj.
|
Diesel
|
20
|
73,33
|
84,33
|
Olio combustibile
|
20
|
73,33
|
84,33
|
Gas naturale
|
15
|
55
|
66
|
Carbone
|
15
|
91,66
|
110
|
Tab.2 Negli
Stati Uniti le emissioni antropogeniche di CO2 sono così suddivise
(Kadam, 2005).
Settore
|
Gt
carbone /anno
|
Gt di
CO2/
anno
|
%del totale
|
Trasporto
|
517
|
1.896
|
33,3
|
Industriale
|
470
|
1.723
|
30,3
|
Commerciale
|
259
|
950
|
16,7
|
Residenziale/ediliz.
|
306
|
1.122
|
19,7
|
Totale
|
1.552
|
5.691
|
100
|
Come si nota dalla tab.1 e 2, i combustibili fossili e quindi i
settori produttivi ove sono più usati ovvero il trasporto e l’industria
incidono per la maggior parte sul totale delle emissioni. L’energia
richiesta dai vari settori economici è fornita per la maggior parte dalla
combustione di combustibili fossili in impianti termoelettrici o dalla fissione
nucleare in impianti termonucleari.
Invece l’energia per il trasporto è fornita per la
stragrande maggioranza da combustibili ad alta densità energetica ottenuti
dalla raffinazione del petrolio in impianti petrolchimici (anche questi
producono gas serra) e gas naturale liquefatto (GPL).In totale nei soli Stati Uniti le emissioni degli impianti generatori d’elettricità ammontano a 1,7 Gt per anno (Kadam, 2004).
G.N.
Nessun commento:
Posta un commento