venerdì 12 giugno 2015

HONGE (Pongamia pinnata)

Honge (Pongamia pinnata)

Famiglia  Fabaceae


Sinonimi:
Honge com’è chiamato in India e nel mondo anglosassone ha tre nomi scientifici:  Pongamia pinnata, più diffuso; Pongamia glabra e infine Milletia pinnata come indicato dall’USDA statunitense.
 Classificazione (Usda, 2007).
 Millettia pinnata (L.) Panigrahi


Regno
Plantae – Piante
Sottoregno
Tracheobionta – Piante vascolari
Superdivisione
Spermatophyta – Piante a seme
Divisione
Magnoliophyta – Piante a fiore
Classe
Magnoliopsida – Dicotiledoni
Sottoclasse
Ordine
Famiglia
Fabaceae – Leguminose
Genere
Specie

Nomi comuni: faggio indiano, karanja(in India), honge e ponge in India e Inghilterra.

Descrizione:
albero dalla crescita veloce, deciduo alto fino ai  25 metri ; diametro di tronco a maturità sui 60 cm; corteccia liscia, grigia. Foglie Imparipennate, lucenti; foglie rosse o violacee giovanili da mature verde lucente; 5–9 foglioline per ogni foglia composta, la fogliolina finale è più grande delle altre. Fiori bianco rosato, su racemi o panicoli; calice campanulato, petali setosi. Bacelli rigidi, obliquo-oblunghi, piatti, lisci, spessamente coriacei e semilegnosi, indeiscenti, seme spesso, reniforme (Allen ed Allen, 1981).

Ecologia:
L’ honge (Pongamia ) cresce in tutta l'India, dal livello del mare ad approssimativamente 1500 metri d’altitudine. Vive allo stato spontaneo anche nelle Filippine e nelle isole Fiji. Cresce in Australia e nel Medio Oriente. Ha radici profonde, che s’estendono a maturità fino a 10 metri nel sottosuolo alla ricerca d'acqua, perciò fiorisce in aree asciutte dove è improduttiva l'agricoltura ed in suoli poveri o salini. L' Honge apporta azoto nel suolo dove cresce e lo ripara dall’erosione.
Circa il 10 per cento della terra in India può essere considerata sotto-utilizzata e vi si pratica l'agricoltura di pura sussistenza.
Una parte di questa terra potrebbe essere destinata alla Pongamia.

Coltivazione e produzione
La semina avviene direttamente nella nursery senza scarificare il seme. Dopo un anno avviene il trapianto. Gli alberi maturano dopo 4 anni, hanno una crescita molto veloce e producono  10 a 15 tonnellate di seme per ettaro (Duke, 1983). La pianta produce seme ogni anno regolarmente, non essendo soggetta a fenomeni d’alternanza. Il seme  contiene il 30-40% in olio (Lakshmikanthan, 1978). La densità d’impianto ideale per la pongamia pinnata è di 100 alberi per ettaro, integrati in un regime d’agroforestry e policolturale (Sanjib, 2004). Si ritiene  che un solo albero produca 9–90 kg, di semi per albero, con quindi  un prodotto potenziale di 900-9.000 kg seme/ha con il 25% di olio estraibile se calcoliamo 100 alberi per ettaro. In India dal seme si ottiene una resa in olio del  24–27.5%. Con tecniche rudimentali nei villaggi s’estrae il 18% d’olio che è marrone scuro e dalle forti proprietà anticrittogamiche

Germoplasma:
L’Hindustani Center of Diversity, ha selezionato già nel 1983 materiale genetico resistente alla siccità, freddo, caldo, terreni limosi, salinità, e ombra (2n = 22).

Parassiti:
Virus: Sandal Spike Virus.
Crittograme: Fusicladium pongamiae, Ganoderma lucidum, Phyllachora pongamiae, Ravenelia hobsoni, Ravenelia stictica.
Angiosperme: Cuscuta reflexa, Loranthus sp.
Acari: Eriophyes cheriani.
Ditteri:Microdiplosis pongamiae, Myricomyia pongamiae.
Emitteri: Coptosoma cribrarium, Drosicha stebbingi, Drosichiella tamarinda.
Lepidotteri: Acrocercops anthracuris, Amphion floridensis, Cydia balanoptycha, Cydia perfricta, Eresia jumbah, Indarbela tetraonis, Jamides celeno, Phyllonorycter virgulata. Ortotteri: Schistocerca gregaria.
Tisanotteri:Megalurothrips distalis (Duke, 1983).

Usi:
I semi  sono il prodotto più utile. L'olio estratto dai semi è usato come combustibile, nella saponificazione, per la lubrificazione di macchine, in medicine contro il dolore, e come  insetticida ecologico. In India l'olio ad uso non alimentare è estratto dai semi d’approssimativamente dieci tipi d’albero, incluso l'Honge (hongee pronunziato), ed è usato raramente come olio da illuminazione e più comunemente per produrre sapone e cosmetici
Pigiando il seme a freddo s'ottiene un 25% d'olio e un 70% di residuo (cake o torta) assumendo perdite del 5%. Una resa discretamente alta comparata ad altre oleaginose arboree. L'inconveniente principale è che la torta residua non è commestibile e così è disadatta per l'alimentazione animale. Ciononostante si può usare come fertilizzante ad alto tenore d'azoto o per produrre biogas (Tve, 2006).




La capacità dell’Honge di produrre un buon quantitativo d'olio senza stancare il terreno in condizioni d'aridità ne fa una coltura  low input. Il suo utilizzo per la produzione del biodiesel in India è avviato da diversi anni con buoni risultati. In India con la Jatropha curcas, la Pongamia pinnata riscuote i maggiori consensi per l'utilizzo di terreni aridi e incolti o aree marginali per la produzione d'olio da transesterificare. Non è possibile usarlo come olio puro perché troppo viscoso (Tab 7.1.1). Deve essere processato.
Da un litro d’olio di Honge o Karanja otteniamo 750 ml di metil-estere di honge (biodiesel).Il potere calorifico è 34 Mj/kg per l’olio puro e 36 Mj/kg per il biodiesel usato puro contro i 42 Mj/kg del diesel. Le emissioni di CO2 totali usando il biodiesel di honge nell’autotrazione al posto del diesel normale sono stimate siano ridotte dal 94% al 73%.
Le emissioni di Nox invece sono stimate essere il 26% meno di quelle del diesel.
L’olio di honge ha una composizione degli acidi grassi sbilanciata verso l’oleico 40% e linoleico 11%, e risulta quindi avere buone qualità motoristiche (Raheman. Phadatare, 2004).  Le due più importanti proprietà che deve avere un biocarburante riguardano la viscosità e il flash point. Il metilestere prodotto dall'olio di pongamia pinnata ha alta viscosità pari a 74,14 Cst (30c°) ma che tramite la transisterificazione si riduce a 4,8 Cts (a 40c°) e un flash point di 150 C°. Queste proprietà soddisfano appieno gli standard fissati dall' ASTM e quelli tedeschi sul biodiesel.

Tab. 1 Parametri del carburante di Pongamia.
(FAME, ASTMa and German Biodiesel standarda) (Karmer, 2004).


Parametri
Pongamia (biodiesel)
FAME
ASTM standard per biodiesel al 100%.
German biodiesel standard DIN V51606
Viscosità (Cst)
4,8 (40 °C)
1,9–6,0 (40 °C)
3,5–5,0 (40 °C)
Acidità (mg KOH/gm)
0,62
0,80 max
0,5
Flash point (°C)
150
130 min
100 min
Zolfo nelle ceneri (wt%)
0,005
0,020 max
0,01




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