Famiglia Fabaceae
Honge com’è chiamato in India e nel mondo anglosassone ha tre nomi scientifici: Pongamia pinnata, più diffuso; Pongamia glabra e infine Milletia pinnata come indicato dall’USDA statunitense.
Classificazione (Usda, 2007).
Millettia pinnata
(L.) Panigrahi |
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Regno
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Plantae – Piante
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Sottoregno
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Tracheobionta –
Piante vascolari
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Superdivisione
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Spermatophyta –
Piante a seme
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Divisione
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Magnoliophyta –
Piante a fiore
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Classe
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Magnoliopsida –
Dicotiledoni
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Sottoclasse
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Ordine
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Famiglia
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Fabaceae – Leguminose
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Genere
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Specie
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Millettia pinnata (L.) Panigrahi – pongamia
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Nomi comuni: faggio indiano, karanja(in India), honge e ponge in India
e Inghilterra.
Descrizione:
albero dalla crescita veloce, deciduo
alto fino ai 25 metri ; diametro di
tronco a maturità sui 60 cm; corteccia liscia, grigia. Foglie Imparipennate,
lucenti; foglie rosse o violacee giovanili da mature verde lucente; 5–9
foglioline per ogni foglia composta, la fogliolina finale è più grande delle
altre. Fiori bianco rosato, su racemi o panicoli; calice campanulato, petali
setosi. Bacelli rigidi, obliquo-oblunghi, piatti, lisci, spessamente coriacei e
semilegnosi, indeiscenti, seme spesso, reniforme (Allen ed Allen, 1981).
Ecologia:
L’ honge (Pongamia ) cresce in tutta
l'India, dal livello del mare ad approssimativamente 1500 metri d’altitudine.
Vive allo stato spontaneo anche nelle Filippine e nelle isole Fiji. Cresce in
Australia e nel Medio Oriente. Ha radici profonde, che s’estendono a maturità
fino a 10 metri nel sottosuolo alla ricerca d'acqua, perciò fiorisce in aree
asciutte dove è improduttiva l'agricoltura ed in suoli poveri o salini. L'
Honge apporta azoto nel suolo dove cresce e lo ripara dall’erosione.
Circa il 10 per cento della terra in
India può essere considerata sotto-utilizzata e vi si pratica l'agricoltura di
pura sussistenza.
Una parte di questa terra potrebbe essere
destinata alla Pongamia.
Coltivazione
e produzione
La semina avviene direttamente nella
nursery senza scarificare il seme. Dopo un anno avviene il trapianto. Gli
alberi maturano dopo 4 anni, hanno una crescita molto veloce e producono 10 a 15 tonnellate di seme per ettaro (Duke,
1983). La pianta produce seme ogni anno regolarmente, non essendo soggetta a
fenomeni d’alternanza. Il seme contiene
il 30-40% in olio (Lakshmikanthan, 1978). La
densità d’impianto ideale per la pongamia
pinnata è di 100 alberi per ettaro, integrati in un regime d’agroforestry e
policolturale (Sanjib, 2004). Si ritiene che un
solo albero produca 9–90 kg, di semi per albero, con quindi un prodotto potenziale di 900-9.000 kg
seme/ha con il 25% di olio estraibile se calcoliamo 100 alberi per ettaro. In
India dal seme si ottiene una resa in olio del
24–27.5%. Con tecniche rudimentali nei villaggi s’estrae il 18%
d’olio che è marrone scuro e dalle forti proprietà anticrittogamiche
Germoplasma:
L’Hindustani Center of Diversity, ha
selezionato già nel 1983 materiale genetico resistente alla siccità, freddo,
caldo, terreni limosi, salinità, e ombra (2n = 22).
Parassiti:
Virus: Sandal Spike Virus.
Crittograme: Fusicladium pongamiae, Ganoderma lucidum,
Phyllachora pongamiae, Ravenelia hobsoni, Ravenelia stictica.
Angiosperme: Cuscuta reflexa, Loranthus sp.
Acari: Eriophyes cheriani.
Ditteri:Microdiplosis pongamiae, Myricomyia
pongamiae.
Emitteri: Coptosoma cribrarium, Drosicha stebbingi,
Drosichiella tamarinda.
Lepidotteri: Acrocercops anthracuris, Amphion
floridensis, Cydia balanoptycha, Cydia perfricta, Eresia jumbah, Indarbela
tetraonis, Jamides celeno, Phyllonorycter virgulata. Ortotteri: Schistocerca gregaria.
Tisanotteri:Megalurothrips distalis (Duke, 1983).
Usi:
I semi
sono il prodotto più utile. L'olio estratto dai semi è usato come
combustibile, nella saponificazione, per la lubrificazione di macchine, in
medicine contro il dolore, e come
insetticida ecologico. In India l'olio ad uso non alimentare è estratto
dai semi d’approssimativamente dieci tipi d’albero, incluso l'Honge (hongee
pronunziato), ed è usato raramente come olio da illuminazione e più comunemente
per produrre sapone e cosmetici
Pigiando il seme a freddo s'ottiene un
25% d'olio e un 70% di residuo (cake o torta) assumendo perdite del 5%. Una
resa discretamente alta comparata ad altre oleaginose arboree. L'inconveniente
principale è che la torta residua non è commestibile e così è disadatta per
l'alimentazione animale. Ciononostante si può usare come fertilizzante ad alto
tenore d'azoto o per produrre biogas (Tve, 2006).
La capacità
dell’Honge di produrre un buon quantitativo d'olio senza stancare il terreno
in condizioni d'aridità ne fa una coltura
low input. Il suo utilizzo per la produzione del biodiesel in India è
avviato da diversi anni con buoni risultati. In India con la Jatropha curcas,
la Pongamia pinnata riscuote i maggiori consensi per l'utilizzo di terreni
aridi e incolti o aree marginali per la produzione d'olio da transesterificare.
Non è possibile usarlo come olio puro perché troppo viscoso (Tab 7.1.1). Deve
essere processato.
Da un litro d’olio di Honge o Karanja
otteniamo 750 ml di metil-estere di honge (biodiesel).Il potere calorifico è 34
Mj/kg per l’olio puro e 36 Mj/kg per il biodiesel usato puro contro i 42 Mj/kg
del diesel. Le emissioni di CO2 totali usando il biodiesel di honge
nell’autotrazione al posto del diesel normale sono stimate siano ridotte dal
94% al 73%.
Le emissioni di Nox invece sono stimate
essere il 26% meno di quelle del diesel.
L’olio di honge ha una composizione degli
acidi grassi sbilanciata verso l’oleico 40% e
linoleico 11%, e risulta quindi avere buone qualità motoristiche (Raheman.
Phadatare, 2004). Le due più
importanti proprietà che deve avere un biocarburante riguardano la viscosità e
il flash point. Il metilestere prodotto dall'olio di pongamia pinnata ha alta
viscosità pari a 74,14 Cst (30c°) ma che tramite la transisterificazione si
riduce a 4,8 Cts (a 40c°) e un flash point di 150 C°. Queste proprietà
soddisfano appieno gli standard fissati dall' ASTM e quelli tedeschi sul
biodiesel.
Tab.
1 Parametri del carburante di Pongamia.
Parametri
|
Pongamia (biodiesel)
FAME
|
ASTM
standard per biodiesel al 100%.
|
German
biodiesel standard DIN V51606
|
Viscosità (Cst)
|
4,8 (40 °C)
|
1,9–6,0 (40 °C)
|
3,5–5,0 (40 °C)
|
Acidità
(mg KOH/gm)
|
0,62
|
0,80 max
|
0,5
|
Flash point (°C)
|
150
|
130 min
|
100 min
|
Zolfo nelle ceneri (wt%)
|
0,005
|
0,020 max
|
0,01
|
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