La Leucaena ( Leucaena leucocephala ).
Famiglia
Leguminose (Fabaceae).
Classificazione (Usda, 2007).
Leucaena Leucocephala (Lam) de Wit.
|
|
Regno
|
Plantae – Piante
|
Sottoregno
|
Tracheobionta –
Piante vascolari
|
Superdivisione
|
Spermatophyta –
Piante a seme
|
Divisione
|
Magnoliophyta –
Piante a fiore
|
Classe
|
Magnoliopsida –
Dicotiledoni
|
Sottoclasse
|
|
Ordine
|
|
Famiglia
|
Fabaceae – Leguminose
|
Sottofamiglia
|
Mimosoideae
|
Tribù
|
Mimoseae
|
Genere
|
Leucaena spp.
|
Specie
|
L. leucocephala
|
Nomi scientifici affini.
L.glanea, L. benth, L.
laticifera, L. salvadorensis, L. glabra.
Specie affini:
Molte
specie sono affini e simili morfologicamente alla L.
leucocephala (Tab.6.4.2): L.
esculenta, L. macrophylla, L. trichodes, L. pulvurenta, L. diversifolia.
Tutte
sono usate in alternativa alla L. leucocephala
che comunque detiene il potenziale agroforestale più alto.
Germoplasma
Alcune
varietà di L.leucocephala sono già
state create e sperimentate (Tab.6.4.3) con successo nella silvicoltura per
legna da ardere, polpa di carta, legname da costruzione e nell’alimentazione
dei ruminanti, non ultimo l’uso come concime verde e pianta azotofissatrice da
inter-mixed cropping.
Tab.6.4.2. Specie e potenziale
forestale del genere Leucaena
(Ritchie, 1979).
Specie di Leucaena
|
Data scoperta
|
Luogo
|
Altura
|
Altezza albero
|
Potenziale forestale
|
Leucocephala
|
1763
|
Mess/C.Am.
|
Bassa
|
22
|
Eccellente
|
Esculenta
|
1875
|
Messico
|
Alta
|
25
|
Eccellente
|
Trichodes
|
1842
|
S.Messico
|
Bassa
|
22
|
Buono
|
Macrophylla
|
1844
|
O.Messico
|
Bassa
|
18
|
Buono
|
Collinsii
|
1928
|
S.Messico
|
Media
|
13
|
Buono
|
Diversifolia
|
1842
|
Mess/C.Am.
|
Alta
|
18
|
Buono
|
Pulvurenta
|
1842
|
N.Messico
|
Bassa
|
20
|
Nullo
|
Shannoni
|
1914
|
C.America
|
Bassa
|
9
|
Basso
|
Lanceolata
|
1886
|
E.Messico
|
Bassa
|
9
|
Basso
|
Retusa
|
1852
|
Texas
|
Bassa
|
8
|
Basso
|
Tab 6.4.3. Varietà di L.lecocephala testate dal 1970.
(Ritchie, 1979).
Varietà
|
Origine
|
Tipo
|
Commenti
|
Perù
|
Argentina
|
Perù
|
Ottimo
per foraggio
|
Cunningham
|
Australia
|
Perù
|
Alta
resa come foraggio
|
K8
|
Messico
|
Salvador
|
Uniforme,
gigante, pochi semi
|
K28
|
Salvador
|
Salvador
|
Simile
K8
|
K29
|
Honduras
|
Salvador
|
Pochi
semi
|
K67
|
Salvador
|
Salvador
|
Gran
variabilità genetica
|
K72
|
Hawaii
|
Salvador
|
Molti
semi
|
K132
|
Messico
|
Salvador
|
Legumi
molto lunghi
|
Origine e diffusione
Specie
nativa di suoli neutrali e alcalini del Sud Messico e del Centro America. Altre
specie del genere sono frequenti dal Texas al Perù dal livello del mare a 2.500
metri. Ha centro di diversificazione primaria nel sud Messico dove i baccelli
sono mangiati giovani arrostiti o cucinati e pressati in torte di fagioli nel
Guerrero, Chiapas e Oaxaca. Presente in abbondanza presso le rovine Maya,
probabilmente coltivata dagli stessi come complemento della dieta e come
biomassa fertilizzante. Lo stato d’Oaxaca prende il nome da ‘’Huaxin’’ come in
lingua Maya è chiamata la leucaena.
Gli
spagnoli ne scoprirono l’uso dei legumi come foraggio equino. Da Acapulco base
di partenza dei galeoni spagnoli fu diffusa in tutta la zona tropicale. La
maggior variabilità genetica però è principalmente presente nell’aerale
originario il Messico meridionale dove è attualmente minacciata dalla
deforestazione. Banche e collezioni genetiche sono presenti in Salvador,
Hawaii, Australia.
Nel
1900 leucaena si diffuse come albero fissatore d’azoto per piantagioni di
caffè, cacao, pepe in Indonesia e Africa. Ora è naturalizzato tra il 30 N° e 30
S° parallelo sui suoli meno acidi fino ai 1500 metri ove trova le condizioni
ideali. La maggior parte delle leucaene nel mondo trae origine dal tipo
“hawaiano’’ denominato così per la sua preponderanza nelle isole hawaiane.
Cenni Ecologi
Vuole terreni alcalini
o neutri, quantomeno poco acidi, vive fino ai 1500 m d’altezza senza
difficoltà, teme il ristagno idrico e i terreni alluminosi. Può vivere in
condizioni di relativa aridità e avendo le radici molto profonde rimane verde
anche nei periodi più siccitosi scongiurando possibili incendi. Grazie a questo
e all’abbondante nodulazione può vivere in
e colonizzare agevolmente, terreni nudi, aridi, poco fertili. La sua
proverbiale rusticità e resistenza a tagli incendi, malattie, parassiti e
aridità è diventata leggendaria.
Leucaena
chiede 25-30 C° d’optimum come temperature e cresce poco intorno ai 10 C°. La
leucaena oltre il 35° parallelo non resiste ad
inverni freddi e agli episodi freddi prolungati, questo ne limita la distribuzione.
Tollera precipitazioni dai 300 mm annuali fino ai 700 mm annuali di pioggia
senza problemi, teme però i ristagni idrici. Si crede pianta capace di
sfruttare a proprio vantaggio l’umidità
data la densa fogliatura. E’ moderatamente tollerante la salinità. Sopra i
1.500 mt non è competitiva allo stato selvatico (tranne la diversifolia e la
esculenta).
Cenni botanici, varietà e caratteristiche
L.
ha varianti nane, arboree e arbustive.
Vi
sono tre tipologie varietali: l’hawaiana, la salvadoregna e la peruviana. Il
tipo hawaiano e piccolo, ramificato dal basso, con piccoli baccelli dai molti
semi e foglie piccole. E’ usato per l’alimentazione sia animale che zootecnica
o come fertilizzante. Il tipo salvadoregno è gigante, dal fusto eretto con
ramificazione alta, meno infestante, dall’altissima velocità di crescita e con
foglie grandi tre volte l’hawaiano così come i baccelli, inoltre la resa in
semi è generalmente più bassa.
Cresce
fino ai 20 metri in 5 anni, 4 metri l’anno se piantato isolato e in sei anni
raggiunge i 20 metri e i 25 cm in diametro con una corona a 15 metri da cui
dipartono i rami.
Se tagliato alla base l’albero produce delle
branche che da sotto il taglio raggiungono in 2 anni i 10 metri. La leucaena
cresce di 1 metro nel primo mese, 3 metri in 3mesi e 5metri in 5mesi per poi
stabilizzarsi e ingrossare il tronco.
La crescita in altezza proseguirà quindi con
incremento minore. Se tagliato spesso e pascolato la leucaena si mantiene
arbustiva e ricca in foglie atta a proteggere il terreno dall’erosione, a
fornire concime verde e pascolo.
Le
varietà Hawaian Gigant K8, K132, K67, K72, K28, K29 traggono tutte origini dal
tipo salvadoregno. Il tipo peruviano è una via di mezzo tra le altre due
tipologie. Ha foglie grandi e vigore del salvadoregno con la diramazione bassa
e l’alta densità e boscosità del tipo hawaiano che ha alto potere infestante
(alcuni erbicidi e l’estirpazione delle radici sono efficienti per limitare
l’area d’impianto).
Le foglie sono composte e bipennate perché
divise in foglioline molto fini da 8 a
15 mm in larghezza e composte con 11-12 paia di foglioline per ramo (pinna).
Gli alberi rimangono sempreverdi fino a quando l’umidità lo consente. I
baccelli sono lunghi fino ai 30 cm e piatti globosi con piccoli semi coriacei
all’interno. Si consumano verdi per lo più.
Contengono
il 30% di proteine. Il seme per il 50% in peso è guscio. Le radici sono penetranti e in 2 mesi nei suoli
friabili raggiungono già il metro di profondità, sono profonde e mai
superficiali, ricche in noduli e fissano l’azoto al suolo nella quantità di 500
kg/ha/anno se l’albero è regolarmente tagliato e pascolato in modo da inibire
l‘induzione a fiore. Il tronco è denso giallo e duro adatto ai più svariati
usi. Se tagliato ricresce rapidamente, a differenza delle radici.
La
propagazione vegetativa è allo studio, l’innesto sembra abbastanza facile da
fare ma non è diffuso come pratica. La pianta contiene un alcaloide detto
“Minosina” che ne rende tossica l’ingestione in alte dosi. L’alcaloide provoca
caduta del pelo e dei capelli in uomo e animali, per questo ne va limitata
l’assunzione ad un 20% della razione giornaliera per i ruminanti mentre per
l’uomo n’è sconsigliato l’uso quotidiano. Se ne possono evitare gli effetti
facendo precipitare la minosina con il sulfuro di ferro.
Avversità e malattie.
Teme
il ristagno idrico, l’acidità del terreno e non sopravvive nei terreni
alluminosi.
I parassiti sono la “leucaena leafspot”
una larva (Camptomeris leucaenae)
sporadica in Centro e Sud America. I baccelli secchi sono attaccati da alcuni
insetti come la Pseudococcus citri e la
Ferrisia virgata. Il legno è raramente intaccato, ma sembra che nelle
Hawaii a volte lo Xylosandrus compactus
provochi danni alle piantagioni. La L. soffe le malerbe nelle prime fasi di
crescita.
Cenni colturali e produzioni.
La
resa in produzione della L. varia a seconda della temperatura.La resa in
foraggio tocca nelle Hawaii un massimo di 27 kg/ha/giorno. Bisogna calcolare
bene l’intervallo di raccolta (da 60 a 90 a 150 gg) in modo da ottimizzare le
rese (varia in base alla temperatura).
Il seme della leucaena è piccolo e coriaceo,
va scarificato prima d’essere seminato. La leucaena è piantata con densità
variabile da 2.500 a 10.000 piante /ha con spazio tra le file di 50cm - 75cm.
E’ suscettibile alle malerbe che nelle prime fasi di crescita vanno
controllate. Come legna da ardere e carbone di legna la L. nella sua varietà
“Hawaian Giant” da rese di 293 metri cubi/ha/anno o 115,7 t/ha/anno di s.s,
quando raccolte a 2,5 anni d’età nelle piantagioni chiuse (5 volte più
dell’eucalipto nelle stesse condizioni).Il potere calorifico come si vede dalle
tabelle sottostanti è molto alto (Tab. 6.4.5 e Tab. 6.4.6), soprattutto del
carbone ottenuto dal legno.
Tab.
6.4.5 Resa stimata in legno e caratteristiche della leucaena tipo gigante nelle
Filippine. (Ritchie, 1979).
Età
|
Densità
|
Diametro
|
Altezza tronco
|
Resa in tronco m3/ha/anno
|
2
|
2.500
|
9,2
|
4,6
|
26,5
|
2,5
|
44.000
|
8,9
|
2,4
|
239,3
|
7
|
3.000
|
14,9
|
7,4
|
45,6
|
Tab.
6.4.6 Potere calorifico della varietà
“hawaiana gigante” in Indonesia comparata con petrolio e carbone.
(Ritchie, 1979).
Combustibile
|
Potere calorifico
|
Umidità
|
Ceneri
|
cal/kg
|
-%-
|
-%-
|
|
Legno Leucaena
|
3.895
|
10
|
1,6
|
Carbone Leucaena
|
7.250
|
---
|
1,0
|
Pellet
|
2.700
|
30
|
1,2
|
Olio minerale
|
10.000
|
--
|
--
|
Nelle
Filippine si riportano dati da 4.170 a 4.680 di potere calorifico per il tipo
salvadoregno. La leucaena si presta benissimo ad essere coltivata insieme
all’eucalipto al quale fornisce l’azoto necessario aumentando la crescita in
biomassa totale. Garantisce un ottimo controllo dell’erosione ed è pianta
privilegiata in ogni piano di riforestazione tropicale su terreno
neutro-alcalino. Ancora si dovrebbe ampliare la variabilità
genetica della Leucaena perché sarebbe cruciale disporre di varietà adatte a
terreni con ristagno idrico, acidi, alluminosi.A tal fine e da una decina
d’anni in corso un progetto del Ciat costaricano.
Il
ruolo nelle piccole fattorie contadine e nell’agro-forestry potrebbe divenire
fondamentale per uno sviluppo sostenibile. L’elevata capacità antierosiva, la
resistenza all’aridità e la capacità di sfruttare terreni marginali e suoli
poveri che migliora col tempo ne fa una delle colture da bioenergia più
promettenti per la zona tropicale (Ritchie, 1979).
G.N.
Nessun commento:
Posta un commento