Famiglia
Arecaceae
Vi sono 55 generi in Arecaceae
e 1 specie in Cocos.
Classificazione (USDA, 2007):
Regno
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Plantae – Piante
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Sotto-regno
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Tracheobionta – Piante vascolari
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Superdivisione
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Spermatophyta – Piante a seme
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Divisione
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Magnoliophyta – Piante a fiore
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Classe
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Liliopsida – Monocotiledoni
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Sottoclasse
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Ordine
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Famiglia
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Arecaceae – Famiglia
delle palme
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Genere
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Specie
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Cocos nucifera L. –
Palma da cocco
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Il termine "cocos" sta per la
somiglianza con il viso della scimmia dell'endocarpo della noce, "nucifera" perchè da noci. È pianta
diploide (2n= 32).
Tradizionalmente si fa una distinzione
tra la palme da cocco “Tall” a varietà alte eterozigotiche e impollinazione incrociata e le palme da cocco
“Dwarf” a varietà basse ad auto impollinazione e omozigotiche.
Essendo palme non hanno un vero fusto ma
uno pseudofusto (Prenot, 1996).
La produzione
principale della palma da cocco è appunto una noce che produce in gran quantità
coltivata estesamente per cibo, fibra detta copra e olio ma anche per ottenere
bevande alcoliche e mangimi per gli animali oltre che lubrificanti e cosmetici.
Produzione d’olio.
Le noci vanno raccolte verdi agli 11 mesi a maturazione
incompleta, quando hanno già raggiunto il massimo contenuto lipidico
(Shivashankar, 1991). La produzione d'olio è intorno ai 2.700 litri a ha per
anno contro i quasi 5.500 della palma da olio.
Durante la crisi petrolifera del 1975 vi fu un grande
interesse per l'uso dell'olio di cocco in motori diesel. Vari esperimenti
furono condotti nelle Filippine, e fu provata una possibile miscela d'olio
vegetale puro di cocco non lavorato al 5 a 10% con il gasolio.
Livelli più alti d'olio di cocco in miscela col gasolio davano problemi di ignizione ed
ostacolavano i filtri. Gli altri problemi nell'usare alti livelli d'olio di
cocco greggio nei motori includevano l'alta corrosione causata dal contenuto in
acidi grassi liberi e consumo delle guarnizioni e membrane.
L'Istituto Nazionale di Scienza e Tecnologia della
Filippine sperimentò nel 1978 il metilestere
derivato dall'olio di cocco e comprovò che dava buoni risultati,
migliori della miscela olio greggio vegetale-diesel. Comunque il prezzo
dell'olio di cocco greggio ancora è troppo alto rispetto agli altri oli
vegetali (vedi olio di palma) per poter essere concorrenziale nel mercato.
Sopratutto l'uso dell'olio di cocco come biodiesel subisce la concorrenza della
domanda proveniente dall'industria cosmetica e alimentare.
L'olio di cocco va
miscelato con il diesel ma puro può essere usato per produrre energia meccanica
o elettricità da punto fisso in motori o gruppi elettrogeni modificati.
L'olio deve
soddisfare lo standard di Weihenstephan
per l'olio vegetale puro usato come carburante, altrimenti danneggerà il
motore non modificato.
Le modifiche
necessarie per adattare un motore diesel all'olio di cocco greggio sono dovute
a:
·
la viscosità più alta dell'olio di cocco (10
volte più del diesel) genera difficoltà alla
pompa di iniezione.
·
la temperatura minima della camera di
combustione di 500 °C per evitare polimerizzazione del combustibile, che deteriora
indirettamente l'olio lubrificante.
·
tende a solidificare sui 22 gradi, vuole una
camera preriscaldante supplementare al
serbatoio nei climi mno caldi.
L'olio di cocco
greggio può essere usato per generare elettricità in gruppi elettrogeni
adattati come i blister di fabbricazione indiana, in comunità rurali isolate
che ne abbiano in abbondanza. L'olio di cocco è usato attualmente come
combustibile per trasporto e generazione d' elettricità nelle Filippine ed
India e in alcune isole del pacifico.
Etanolo dal cocco.
La palma da cocco adegutamente trattata incidendo lo
spadice prima che fiorisca può fornire ben 2 litri di linfa zuccherata al
giorno per palma con un contenuto in zuccheri del 15% che corrispondono a un
raccolto di 24 tonnellate a ettaro di zucchero per anno.
La noce di cocco in
un sistema d’intercropping.
Leguminose arboree possono essere cresciuti anche tra le
file della palma in intercropping, per
ottenere legna, foraggio e arricchire il terreno d’azoto. Leguminose arboree
come Gliricidia sepium e la Leucaena leucocephala (Ritchie, 1789), Casuarina equisetifolia e Acacia mangium e Acacia auriculiformis
in intercropping con la palma da cocco danno 8 t di biomassa a ha in fogliame
fresco per anno. Il fogliame di queste leguminose arboree con un contenuto di azoto del 4% è un concime
verde eccellente per la palma da cocco.
Sotterare 30-50 kg di potature fresche nel suolo ad una profondità di 15-20 cm
reintegra le asportazioni d’azoto dell’intera piantagione. Il fogliame
decomposto raddoppia in suoli degradati la capacità di ritenzione idrica ed il
contenuto di sostanza organica, aumenta la porosità e aumenta il numero dei
lombrichi. E' stata constatato un aumento produttivo del 12% in piantagioni
così trattate rispetto a quelle non concimate.
Il cacao in terreni fertili e umidi da grandi risultati coltivato al riparo della
palma da cocco come anche ananas, banane, pepe, chiodi di garofano, manioca e
granturco, tranne alcune specie come il Cajanus
cajan che possono ospitare possibili malattie e insetti. In Sri Lanka, è
stata accertata da studi scientifici la non competizione idrica tra palme da
cocco e le altre specie in intercropping a patto che la pioggia annuale sia sui
1.900 mm e costante.
Generalmente si può fare nei primi anni poi quando la
palma raggiunge la massima espansione fogliare sopravvivono solo piante
ombrofile (Oheler, 2001).
G.N.
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