giovedì 12 febbraio 2015

Il CRISANTEMO - Chrysanthemum morifolium L


Regno
Plantae
Divisione
Magnoliophyta
Classe
Magnoliopsida
Ordine
Asterales
Famiglia
Asteraceae
Genere
Chrysanthemum L.

Chrysanthemum - il nome in greco vuol dire fiore d'oro; comprende piante erbacee perenni o annuali, originarie di molte parti del Mondo, dall'Europa alla Cina, alte da 20 cm a oltre 1 m, con numerosi ibridi e varietà coltivati come piante ornamentali in floricoltura e nel giardinaggio, ma è una prelibatezza alimentare in Asia, continente in cui ne mangiano i fiori.


Altre specie
Tra le annuali più conosciute citiamo il Chrysanthemum carinatum e il Chrysanthemum segetum che portano fiori simili a margherite con colori e sfumature gialle, bianche e arancio.
Tra le perenni ricordiamo i numerosi ibridi derivati dal Chrysanthemum sinensis e dal Chrysanthemum indicum a fiore doppio grande coltivati per la produzione del fiore reciso commercializzato nel periodo della Commemorazione dei Defunti.
Le varietà nane di Chrysanthemum chiamate in floricoltura Crisantemi coreani derivati da C.coreanum e C. rubellum hanno numerosi piccoli fiori coloratissimi per vasi fioriti o aiuole.
Il C. paludosum che porta piccoli fiori bianchi con centro giallo, si adatta bene nei giardini e alla coltivazione in vaso.
La margherita comune (Chrysanthemum leucanthemum L.) spontanea nei nostri prati, dai fiori bianchi all'esterno e gialli al centro; utilizzata anche come pianta officinale e medicinale.
La Margherita nerastra (Chrysanthemum alpinum) pianta perenne spontanea.
Il Piretro (Chrysanthemum cinerariifolium) coltivato un tempo per la produzione della polvere insetticida omonima, con fiori semi-doppi o doppi con colori che nelle numerose varietà ornamentali spaziano dal bianco al rosso carminio intenso.
C. corymbosum adatto per aiuole miste di specie perenni.
C. lacustre vigoroso rustico, coltivato in giardino o per il fiore reciso.
C. macrophyllum molto rustico per la formazione di coloratissime aiuole nei giardini.
La Matricale (Chrysanthemum parthenium) dalle foglie molli che porta piccoli e coloratissimi fiori doppi, usata come succedaneo della Camomilla e come pianta medicinale.
Il Coto grande (C. corymbosus) spontaneo in luoghi erbosi e cespugliosi.
Il C. frutescens originario delle Canarie, con fusto legnoso e molto ramificato, alto fino a 1,2 m, con numerosi capolini bianchi o giallastri che fioriscono quasi tutto l'anno.Il C. morifolium coltivata come annuale, con fiori di tutti i colori escluso il blu.
Il Tanaceto (C. vulgare) utilizzato anche come pianta officinale e medicinale.
Dal C. cinerariaefolium si estraggono le Piretrine.



Usi
Ornamentale, gatronomico, officinale, industria chimica.
La specie  C. cinerariaefolium L., detta piretro è processata per estrarne le pirtetrine, importanti insetticidi a bassa tossicità per l’uomo, che si degradano rapidamente soprattutto in condizioni climatiche soleggiate. Da questa molecola bioattiva l’industria chimica ha quindi sintetizzato i Piretroidi, pesticidi dotati di una più lunga persistenza in campo e forza maggiore.    
Coltivazione
Le specie annuali si seminano in primavera su terreno di medio impasto, richiedono posizione ben soleggiata.
Le specie perenni si moltiplicano invece per divisione dei cespi in primavera e richiedono posizione soleggiata e terreno ben concimato.
I Chrysanthemum perenni a fiore grande, vengono coltivati come annuali per la produzione del fiore reciso, moltiplicandoli a marzo per mezzo di talee erbacee ricavate dal taglio a raso terra dai suffrutici delle vecchie ceppaie, richiedono esposizione in pieno sole annaffiature regolari, concimazioni settimanali con fertilizzanti liquidi o con liquame di stalla diluito, per ottenere piante raccolte e fiori più numerosi e piccoli si cimano le varietà predisposte per questo tipo di produzione, mentre per la produzione del fiore reciso, si deve provvedere alla posa di tutori per ogni stelo e alla soppressione dei bottoni floreali non desiderati, inoltre per la commercializzazione dei fiori nel periodo autunnale, si sfrutta la sensibilità al fotoperiodo dei Chrysanthemum.
Avversità
Cimici - emitteri del genere Lygus provocano macchie bianche sulle foglie che in seguito seccano e cadono, mentre l'attacco ai fiori provoca dannose deformazioni.
I nematodi della specie Aphelenchoides ritzema-bosi provocano macchie bruno-giallognole sulle nervature principali delle foglie, facendo inturgidire i tessuti ed estendendosi verso il margine fogliare inscurendosi, successivamente le foglie si arricciano, avvizziscono e disseccano rimando attaccate al fusto.

Funghi
 Mal bianco - (Oidium chrysanthemi) provoca macchie biancastre e farinose sulle foglie e gli steli attaccati.
Muffa grigia - (Botrytis cinerea) provoca macchie brune marcescenti su foglie, steli e bottoni floreali che si ricoprono successivamente di una muffa grigiastra.
Ruggine - (Puccinia chrysanthemi) provoca sulla pagina inferiore delle foglie piccole macchie polverulenti color ruggine.
Tracheomicosi - (Verticillium albo-atrum) le parti aeree delle piante colpite appassiscono e disseccano rapidamente.
Vaiolo - (Septoria chrysanthemella) si manifesta inizialmente con macchie bruno-rossastre sparse, sulle foglie, piccioli e fusti, poi le parti colpite diventano grigiastre disseccano e cadono.
Marciume molle - il batterio Erwinia crysanthemi può colpire o la base del fusto provocando il Marciume pedale o il midollo con il Marciume midollare, con conseguente avvizzimento della pianta.

Virus
 Giallume - la pianta attaccata diventa giallastra, i fiori assumono un colore verdastro, si osserva la produzione di numerosi geti secondari che portano piccole foglie deformi.
Mosaico - le giovani piante colpite mostrano una maculatura a mosaico con aloni clorotici e necrotici sulle foglie e sullo stelo.
Nanismo - le piante colpite presentano foglia con macchie clorotiche, assenza di fioritura o fiori piccoli e decolorati (Vogelmann, 1973).

Il Crisantemo edule in Cina e Giappone
Questa varietà può essere cucinato in una grande varietà di prelibatezze.
IL Thè di crisantemo è molto apprezzato in Cina e Giappone così come è venduto e esportato all’estero e venduto alla comunità cinese all’estero come si può vedere dalla foto scattata in un supermercato etnico di Firenze.

Vi sono due ditte produttrici di estatti acquosi di Crisantemo che esportano in Italia il prodotto nella grande commercializazzione sottoforma di the venduto o in contenitori di tetrapack come fosse un comune succo di frutto o in latte di alluminio. Entrambe i prodotti recano il fiore di crisantemo impresso sulla confezione e le scritte in caratteri cinesi.  
La Cina ha fin dai tempi antichi apprezzato il crisantemo come pianta alimentare già il poeta patriottico Qu Yuan nel periodo degli  Stati belligeranti, ne cantava le lodi come dolce costume che evocava la quiete e la sensibilità in un tempo di atroci barbarie e morti.
A Siebel Chomchon nella frazione Daxing Town, vi sono 13 serre coltivate da un unico proprietario a crisantemo commestibili, con oltre una dozzina di varietà di crisantemi eduli, in un vivaio all’interno di un parco ecoagricolo e di un agriturismo con annesse sale di degustazione. I fiori sono coltivati senza pesticidi o altre sostanze chimiche. In Giappone invece la varietà di crisantemo consumata  ha i petali ligulati ed è stata introdotta dalla cina nell’ IIX secolo,  ed è ora molto diffusa nella prefettura di Niigata e nel distretto di Tohoku. Questa antica varietà fu introdotta inizialmente per i suoi importanti si medicinali e poi in seguito si diffuse come ornamentale.
Da queste varietà se ne selezionarono altre tutte a fotoperiodo corto e quindi con una breve stagione di raccolta.
I criteri usati nella selezione furono la dolcezza, la resa di fiori e il buon colore dei fiori una volta cotti uniti all’aroma soave e un poco amaro. I petali della varietà edule sono arricciati e croccanti in bocca.
Nel Novecento sono state ottenute da queste varietà a fotoperiodo neutro per allungare la stagione di raccolta (Asakura, 1994).
Viene coltivato come un normale crisantemo da fiore ornamentale in campo  aperto, viene seminato e trapiantato in maggio-giugno poi  fianalmente raccolto in maggio giugno dell’anno seguente essendo un annuale. Il fiore è sbollentato in acqua e poi

asciugato e viene mangiato in insalata con aceto di riso.

G.N.

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