Le colture erbacee rispetto
alle arboree hanno alcuni vantaggi: minore alternanza, minore competizione tra
le piante e quindi sesti più stretti, possibile meccanizzazione spinta della
coltura, ciclo colturale più breve, efficienza d’utilizzo d’acqua migliore,
migliore capacità antierosiva sullo strato superficiale del suolo (specie se
graminacee) grazie alla maggior copertura che garantiscono al suolo, migliore risposta alla concimazione azotata, migliore
rapporto prodotto/pianta. Le colture
arboree però garantiscono più elevati apporti d’azoto al suolo se leguminose,
possono essere integrate in sistemi d’agroforestry complessi, danno ombra e
riparo e stabilizzano il suolo più in profondità col loro robusto e ampio
apparato radicale: prevenendo frane e smottamenti; rimescolando e riportando in
superficie elementi nutritivi dagli strati più profondi.
Turbano in generale meno
l’agro-ecosistema a patto che non sono monocolture, ugualmente dannose sia
erbacee che arboree.
Tab. 7.1.Produzione di seme, olio e proteine da alcune colture oleaginose
erbacee coltivate con alti input (Billy, 1999).
Resa (kg/ha)
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||||
Coltura
|
Cultivar
|
Seme
|
Proteine
|
Olio
|
Girasole
(Helianthus annuus Mill.)
|
'Interstate
S-7101'
|
2.240
|
426
|
801
|
Okra (Hibiscus
esulentus L.)
|
'White
velvet'
|
4.677
|
1.169
|
794
|
Soia (Glycine
max L.)
|
'Essex'
|
3.360
|
1.008
|
604
|
Sesamo
(Sesamum indicum L.)
|
'Paloma'
|
1.599
|
671
|
639
|
Cartamo
(Carthamus tinctorius L.)
|
'S-108'
|
555
|
222
|
211
|
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