Famiglia Rubiaceae
Classificazione
(USDA 2007)
Sottoregno
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Tracheobionta
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Superdivisione
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Spermatophyta
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Sottoclasse
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Asteridae
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Rubiales
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Rubiaceae
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Coffea L.
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Coffea arabica L.
|
In Brasile, entro
il 2010 il Biodiesel addizionato al gasolio ammonterà al 5% nella regione di
San Paolo, il polo centrale ed economico del paese. Per far fronte alla richiesta di
biodiesel e per conservare una quota
sufficiente per l'export al fine di ripristinare le esauste casse statali si
cerca di riutilizzare al meglio le risorse fornite dall'agricoltura locale.
L’estrazione dell’olio e la sua transisterificazione dal caffè di bassa qualità
e quindi scartato va visto in questa
ottica.
Dopo tre anni di
test, realizzati dall'Universidade Federal de Minas Gerais è stata comprovata
la fattibilità in termini di convenienza energetica ed economica del processo
d’ estrazione dell’olio dal caffè di scarto e la sua transisterificazione in
biodiesel. Lo studio realizzato dalla UFMG (Università d’ingegneria di San
Paolo)analizza la produzione di combustibile a partire dai chicchi di caffè non
selezionabili per la produzione a scopo alimentare. L' olio di caffè, può
essere utile nelle fattorie e cooperative produttrici di caffè, come
combustibile per macchinari, trattori e camion. Prima dei benefici economici,
la nuova alternativa ridurrebbe l'impatto ambientale del mondo rurale.
La tecnologia per la produzione di biodiesel a
partire da grassi inadatti al consumo è in fase di perfezionamento. I grassi
difettosi rappresentano, in media, il 20% della produzione nazionale di caffè,
che in media corrisponde in Brasile a qualcosa come 40,62 milioni di sacchi da
60 chili, senza alcuna altra destinazione d’uso (Conab, 2004).
In Brasile il
maggiore produttore mondiale di caffè è il Minas Gerais che produce quasi la
metà del caffè nazionale. La previsione é che circa 26 milioni di sacchi
saranno esportati e il restante della produzione finirà nel mercato interno. I
risultati del progetto realizzato nel Minas Gerais mostrano che da circa 100
chili di caffè, é possibile ottenere 12 chili d’olio.
Di questi 12 kg,
nove saranno convertiti in biodiesel.
In confronto con
altre oleaginose la produzione d’olio a partire dal caffè é molto bassa. Dal
seme di soia, per esempio, s'ottiene il 20% di olio. Dal ricino, la popolare
“mamona” brasiliana, s'ottiene in media il 45% d'olio, dal babaçu il 66%.
Ma in un’ottica di riduzione degli sprechi in
agricoltura e rientro nei parametri di Kyoto le basse rese in olio offerte dal
caffè sono più che sufficienti dato che fino ad ora il caffè non selezionabile
per la vendita veniva destinato ad usi meno remunerativi o incenerito (Estadao.com.br, 7/2006).
G.N.
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