Topinambur
(Helianthus tuberosus L.)
Famiglia Asteraceae
Regno
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Plantae – Piante
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Sottoregno
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Tracheobionta – PianteVascolari
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Superdivisione
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Spermatophyta – Pianta a seme
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Divisione
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Magnoliophyta – Pianta a fiore
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Classe
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Magnoliopsida-
Dicotiledoni
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Sottoclasse
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Asteridae
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Ordine
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Asterales
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Famiglia
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Asteraceae
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Genere
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Helianthus L.– Girasole.
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Specie
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Helianthus tuberosus L.–Jerusalem artichoke-
Topinambur
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Descrizione pianta
Il
topinambur o Jerusalem artichoke è pianta brevidiurna C3 originaria del Nord America.
Pianta
morfologicamente simile al girasole se ne distingue per la diversa infiorescenza
e per la presenza di grossi tuberi radicali ricchi di inulina. Ha un sapore
simile al carciofo ma più dolce. Per questo è chiamato anche carciofo di
Gerusalemme. E’ alto da 1 a 4 metri. Ha uno stocco semirigido e foglie
lanceolate. Produce fiori gialli con 4-8 cm di diametro. Non sempre la pianta
produce semi. Ha un apparato radicale con stoloni sotterranei che portano
grossi tuberi simili alla patata eccetto che i primi hanno un contenuto d’acqua
più alto e producono radici avventizie. Resiste poco al gelo ma i tuberi
sopravvivono a -30 gradi. Predilige suoli sabbiosi e vive e produce
discretamente anche in suoli poveri.
.
Cenni colturali.
Il
topinambur è una delle colture di campo di cui disponiamo con la più alta
produzione di materia secca per ettaro. Un buon raccolto è relativamente facile
da ottenere ma difficile da raccogliere ed immagazzinare.
I
tuberi sono legati ermeticamente alla corona della pianta e, quando è
effettuata la raccolta meccanica, viene su un insieme di tuberi, tessuto di corona,
e suolo che non si separano bene come la patata e la patata dolce.
Vi è
così necessità di molta manodopera per la fase di raccolta. Oltre a questo, i
tuberi si deteriorano velocemente e sono difficili da immagazzinare denotando
una bassa serbevolezza.
Vanno
processati rapidamente con problemi logistici facilmente immaginabili. I tuberi
si conservano bene in ogni modo nel suolo e ipoteticamente potrebbero essere
immagazzinati nel campo tal quali e raccolti periodicamente ogni qualvolta il
suolo non è troppo bagnato al punto da
rendere difficile la raccolta. Un altro problema è che il topinambur non
resiste bene alle infestanti e non si adatta ai suoli argillosi. Richiede un pH
compreso tra 5,5 e 7. Per la semina usiamo una piantatrice da patate. Si
propaga mediante frammenti di tubero, semi o segmenti del rizoma.
Dove
coltivata in maniera tradizionale la
concimazione apportata è N: K: P, 40-80; 250; 120 più 60 kg/ha di
magnesio. La coltura va sospesa ogni 5 anni perchè è molto soggetta allo Sclerotinia. Spesso è coltivata
nonostante sia poliennale come coltura al massimo biennale. E’ attaccata
inoltre dalla ruggine Puccinia helianthi
e dall’Erysiphe cichoracearum.
Produzione e usi energetici.
E’
coltivato in maniera estensiva come pianta da bioetanolo. Con il sorgo dolce e
la patata dolce ha la resa in zuccheri semplici e quindi in alcol più alta
riportata in letteratura (7.500 l/ha). Nonostante ciò la specie denota allo
stato attuale molti svantaggi colturali e processuali che ne limitano lo
sviluppo. Ad esempio nonostante renda di più si preferisce in Europa puntare
sulla barbabietola da zucchero perché il saccarosio è direttamente
fermentabile.
L’inulina richiede uno step in più nel
processo di conversione per la sua idrolisi con costi aggiuntivi. In Spagna il
clone "Violet de Rennes" ha prodotto 16 t/ha per anno. In Portogallo
sono stati ottenuti ben 43 t/ha su suoli sabbiosi. In Olanda cloni selezionati
di Bianka, Yellow perfect, Columbia e Precoce su suoli leggeri e sabbiosi hanno
prodotto nel 1989 circa 92-105 t/ha in tuberi freschi con una resa in inulina
di 16 t/ha (13-15% inulina nel tubero). L’anno dopo la coltura ha reso la metà.
A seconda della varietà il tubero è costituito dal 75% d’acqua, 3% proteine e
16% carboidrati dei quali il polimero del fruttosio inulina può costituire da
solo l’8%.
L’ Helianthus tuberosus L. è con la radice
di cicoria classificata come Cichorium
intybus L. una delle maggiori fonti di questo zucchero conosciute tra le
colture di campo. L’ Inulina (D-fruttosio) può essere trasformata in sciroppi
di fruttosio tramite idrolisi o convertita facilmente tramite fermentazione con
lieviti in Bioetanolo (e saccarosio). Circa 10 litri di etanolo possono essere
ricavati da 100 kg di tuberi freschi. L’Inulina può essere usata nell’industria
alimentare come zucchero dietetico, mentre gli sciroppi di fruttosio possono
essere usati come dolcificante nelle bibite. Nel frattempo si sta attuando una
rapida ricerca applicativa per utilizzare l’inulina ed i suoi possibili derivati
(composti chimici del furano) come materiale per l’industria chimica. Durante
gli ultimi 10 anni è stato attuato un significativo miglioramento genetico sul
Topinambur in Europa specialmente nei Paesi Bassi. La produzione d’inulina è in
media per il carciofo di Gerusalemme da
4,5 a 8,3 t/ha, mentre la radice di cicoria produce da 9,8 a 16,1 t/ha.
Nei Paesi Bassi incrociando l’H. tuberosus si ottennero 10 cloni con produzione
di inulina sulle 16 t/ha nel 1989, ma senza irrigazione in una anno di carenza
idrica del 1990 s’ottennero solamente 7 t/ha (Van Soest, 1993; Mays, 1990). La
biomassa verde totale ha un potere calorifico di 17,6 Mj/kg di materia secca e
può essere usata come foraggio o polpa per cartiere (RE, 1996).
G.N.
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