mercoledì 29 luglio 2015

I FLOCCULANTI NATURALI. LA MORINGA OLEIFERA.


Tra i flocculanti naturali ve ne sono diversi dalla buone potenzialità, ma uno dei più interessanti è senza dubbio estratto dalla Moringa oleifera. Uno dei pregi della moringa è l’abbondanza sul mercato, a prezzi relativamente economici, del suo estratto, che deriva dalla massa  residua dell’ estrazione del’olio di ben, dalle ottime qualità fisico-chimiche e che è valutato come potenziale fonte di biodiesel.
Altri flocculanti naturali non sono presenti sul mercato a prezzi accessibili (dato che devono essere appositamente estratti e non sono residuo d’altre lavorazioni)  nonostante l’ottima qualità come lo Strychnos potatorum Linn.usato in India per purificare l’acqua, e quindi un loro eventuale uso per l’acquicoltura è improbabile al momento.  
La Moringa oleifera è un alberello tropicale, leguminosa spontanea in Africa e Asia con alta produzione di baccelli contenenti una miriade di sostanze utili per i più diversi scopi. Ha un contenuto in proteine e sali minerali notevolissimo tanto che sono allo studio progetti per la realizzazione d’alimenti contro la malnutrizione infantile a base di Moringa.
 Ma la qualità che a noi interessa di più è che dalle sue proteine viene estratto un coagulante che stimola la  flocculazione usato nella tecnologia vinicola biologica per la precipitazione dei lieviti in sospensione. Lavora bene indipendenemente dal pH, caratteristica molto importante.
La capacita flocculante della farina del legume, è ben nota ai tropici dove viene tradizionalmente usata per rendere potabile l’acqua eliminando larve e parassiti dalla sua superficie, perchè fa precipitare colloidi e particelle in sospensione a cui vi sono aggrappati il 90% dei batteri.
 Vi sono progetti in studio per rendere potabile l’acqua utilizzando materiali facilmente reperibili ai tropici come questa pianta e la pomice (Broin, 2002).
La prova svolta nel mese di luglio del 2006, in laboratorio del Dipartimento di Biotecnologie Agrarie di Firenze, a cui ho personalmente partecipato non ha dato i frutti sperati. 
La microalga prescelta per l’esperimento è stata la Nannocloropsis, alga marina coltivata  in bioreattori. La microalga si presentava in una spessa emulsione acquosa molto fine di colore verde scuro. L’esperimento avendo disatteso le aspettative non è stato più ripetuto.
In prospettiva si pensa di ripeterlo con concentrazioni diverse oppure usando direttamente l’estratto dei semi di Moringa invece della cake disoleata e soprattutto provando con microalghe d’acqua dolce dove si spera dovrebbe finalmente dare i risultati sperati.


G.N.

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