giovedì 23 aprile 2015

COLTURE ENERGETICHE E ASSORBIMENTO DI ANIDRIDE CARBONICA


Lo scopo delle colture energetiche è innanzitutto diminuire il contenuto di anidride carbonica nell’atmosfera.
Ne risulta che è di rilievo calcolare non solo lo stock finale nei vari sink temporanei di carbonio (olio-pannelli-s.o rimanente nel suolo) ma anche un indicazione sul tempo di stoccaggio dato che più tempo rimane il prodotto non utilizzato piu tempo la CO2 sarà sequestrata all’ambiente. In sintesi più i  prodotti ottenuti hanno una durata superiore l’anno più una certa quota d’anidride rimane fissata per tutto l’anno (Riello, 2005). Per questo allevamenti d’alghe oleaginose, possono dare un importante contributo sottraendo l’anidride all’atmosfera e convertendola in biomassa, la quale sarà ridotta dopo la raccolta e il processo d’estrazione in olio e farine. Se la farina sarà usata per l’alimentazione dei pesci non si chiuderà subito il ciclo del carbonio (come nel caso dell’olio usato come fonte d’energia) ma assimilato e immobilizzato nel sink temporaneo rappresentato dai pesci e dai loro sottoprodotti: carne, ossa, pelle, grasso.
Il carbonio sarà quindi sequestrato per un maggior periodo di tempo, aumentando i benefici per l’atmosfera, a differenza della conversione da subito di tutta la massa algale in energia, ottenibile con altri tipi di processo.
Buoni risultati anche se in misura minore s’ottengono con la filiera di produzione agroindustriale-zootecnica relativa alle piante terrestri oleaginose o da biomassa coltivate a scopo energetico. Nel caso delle oleaginose l’olio estratto dai semi è usato per la combustione interna nei motori diesel con un pronto rilascio del carbonio fissato all’ambiente. Il residuo dell’estrazione dell’olio è un panello se è fatta un’estrazione a freddo meccanica (usata per ottenere olio da usare puro nei trattori e sempre per i semi con un contenuto in olio maggiore del 20 % ) e farina se è usata un estrazione a solvente.
In Entrambi i casi, il residuo può essere destinato all’alimentazione zootecnica con preferenze per i ruminanti nel caso del pannello (con bilancio della CO2 meno favorevole dato che il rumine produce gas serra) e dei monogastrici nel caso della farina.
Il carbonio presente nei residui dell’estrazione è in quantità simile che nell’olio e il suo rilascio avviene solo durante e per la maggior parte all’esaurirsi della catena alimentare.
Tra le specie vegetali da privilegiare per l’uso energetico vanno evidenziate le specie ad alta efficienza energetica, e con processi di trasporto e accumulo fotosintati pronunciati e che non instaurano nuova competizione per le risorse (elaborazione personale, 10-2007).

G.N.

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