mercoledì 15 aprile 2015

LA SABILA (O ALOE)


La Sabila - Aloe sp.


Regno
Subregno
Divisione
Classe
Subclasse
Famiglia
Genere
Plantae
Tracheobionta
Magnoliophyta
Liliopsida
Liliidae
Aloeaceae
Aloe sp
(USDA,2010)

Questa bella pianta è stata introdotta dagli spagnoli nel Messico in alcune sue specie. Il fiore (fig.64) è consumato in abbondanza in alcuni degli stati Messicani come quello di Hidalgo al confine dello stato Veracruzano. Abbiamo riscontrato questa tradizione durante le interviste fatte a Veracruz. E’ una tradizione ancestrale oggi in recessione, dato che il fiore è amaro e va cucinato in tempi discretamente lunghi. E’ interessante notare che nella coltura estensiva dell’aloe vera da foglia il fiore viene gettato ed è materiale di scarto. Dato quindi l’alto valore alimentare dello stesso sarebbe asupicabile il suo utilizzo a scopo edule o come nella nicchia sempre crescente del cibo salutare come si vede anche dal confronto con le altre infiorescenze
 eduli (Tab. 12). In particolare è estremamente ricco di magnesio e quindi ha effetti positivi sulla mucosa gastrointestinale.  


Tab12. Studio bromatologico comparativo infiorescenze commestibili.
                  %
A.vera
Umidità
16
Cenere
4,79
Fibra grezza
0,05
Grassi
5,29
Proteine
1,43
Carboidrati
72,44
       mg/100                                        

Sodio
4,38
potassio
1,18
Calcio
28,61
Magnesio
10,87
Ac.ascorbico
18,44
Flavonoidi
3,967
(Fernandez 1992)


Caratteristiche generali
Il genere, molto ricco di specie, comprende piante originarie dell'Africa, del Madagascar e dell'Arabia.
L'etimologia di questa parola non è molto chiara. Potrebbe derivare da una parola di origine orientale (araba probabilmente) che significa "amaro" o dal greco " àls-alòs "  che significa "sale", per ricordare il suo sapore amaro simile a quello dell'acqua di mare. Qualunque sia la sua etimologia è certo che è una pianta conosciuta fin dai tempi più antichi per le sue molteplici capacità terapeutiche. Le prime testimonianze sono state ritrovate su una tavoletta di argilla ritrovata a Nippur nei pressi di Bagdad e datata 2.200 a.C.  La particolarità è che sono piante succulente (vale a dire possiedono particolari tessuti in grado di immagazzinare grandi quantità d'acqua), a testimonianza del fatto che sono tutte originarie di zone aride.
Delle diverse specie alcune sono adatte a vivere anche in appartamento ma la maggior parte, date le loro non piccole dimensioni, hanno necessità di essere allevate all'aperto.
Sono piante sempreverdi di cui alcune sono acauli con le foglie disposte a rosetta, altre con il fusto alto, semplice o ramificato. Sviluppa i fiori dalla primavera all'autunno a seconda della specie e delle varietà che si formano sulla sommità di un lungo stelo, semplice o ramificato o a grappolo e la pianta non muore dopo la fioritura a differenza dell'agave. Producono infiorescenze ad ombrella, pendenti, tubolari. I fiori sono di solito di colore tendente al rosso, all'arancio o al giallo.
Sono piante autosterili si riproducono pertanto per impollinazione incrociata.
Nel parenchima delle foglie è presente un succo aromatico, molto amaro che si indurisce all'aria ed è insolubile in alcool con diverse capacità terapeutiche.

Principali specie 
Il genere annovera numerose specie tra le quali ricordiamo:
Aloe variegata
Questa pianta ha le foglie coriacee, di un bel verde scuro, screziate di bianco, lunghe e dritte e con una nervatura centrale molto evidente che corre lungo tutta la foglia.
Fiorisce in marzo-aprile con una vistosa infiorescenza a grappolo lunga anche 30 cm formata da numerosi fiori rosa-rossi.  E' una specie che viene frequentemente allevata in vaso.
Aloe barbadensis  
L'A. barbadensis è quella che viene chiamata A. vera, famosa per le sue numerose proprietà terapeutiche: cicatrizzante per scottature e ferite, lassativa, regolarizzatrice delle funzioni epatiche, calmante delle sindromi premestruali, tonificante e rivitalizzante per la pelle
Aloe vera varietà chinensis
L'A. vera varietà chinensis è anche lei molto apprezzata per le sue proprietà curative.
Le foglie sono di colore verde-bluastro con marcate spine biancastre. I fiori, raccolti in infiorescenze tipiche della specie, sono di colore arancione e sbocciano in primavera.
Aloe humilis
L'A. humilis al contrario delle piante del suo genere è molto piccola di dimensioni, la più piccola.  Le foglie sono di un bel colore verde-azzurro, spinose.
I fiori sono di colore giallo.


Aloe ferox
Si utilizza la parte interna mucillaginosa in gelatina o in polvere dopo l'essiccazione. Le foglie sono di colore verde-grigio, screziate, carnose e raggiungono anche i 50 cm di lunghezza. Forma un’ infiorescenza formata da numerosi fiori gialli. Il fusto è pressochè assente.   
Aloe striata
L'A. striata, originaria del Sud Africa, ha un tronco molto breve, raramente ramificato, le foglie disposte a rosetta, lanceolate lunghe anche 50 cm e larghe 10-15 cm molto carnose e ricoperte da una leggera pruina.
Le infiorescenze sono molto appariscenti e possono misurare anche un metro portanti numerosi fiori disposti ad ombrella di colore rosa. Fiorisce tra marzo ed aprile.
A.  arborescens
Dell'A.  arborescens esistono numerosissime varietà tra le quali ricordiamo: la varietà natalensis che fiorisce a metà dicembre con dei fiori di uno splendido colore rosso scuro e la varietà ucriae che fiorisce in gennaio - febbraio con fiori di colore rosso vivo.

Aloe abyssinica
L'A. abyssinica originaria dell'Abissinia e dell'Eritrea ha delle foglie carnose molto lunghe terminanti a punta e con la pagina superiore concava e l'inferiore convessa con i margini rossastri e dentellati.  Fiorisce a fine inverno, inizio primavera ed i fiori sono di un bel colore giallo intenso disposti a grappoli su steli ramificati e fiorisce tra tra marzo ed aprile.
E' una pianta che ha necessità di clima miti per poter crescere. Infatti vive bene all'aperto nelle zone a clima temperato-caldo mentre nelle zone più fresche deve essere portata al riparo dal freddo invernale in quanto non tollera temperature al di sotto di 5-8°C. Se ciò accade possono crearsi marciumi radicali specialmente se questo è accompagnato da eccessive annaffiature. Le temperature ideali di crescita sono intorno ai 20-24°C.
Sono piante, per la loro stessa natura, in grado di tollerare la siccità mentre non tollerano in alcun modo i ristagni idrici. Infatti nei loro habitat naturali crescono sempre nei pendii ben drenati e mai a fondo valle o nei luoghi dove potrebbero esserci dei ristagni d'acqua. Nel periodo primaverile/estivo  va annaffiata con moderazione e avendo cura di non bagnare le foglie in modo da evitare che l'acqua possa depositarsi tra le foglie che potrebbe portare a pericolosi marciumi.
La tecnica è quella di annaffiare abbondantemente e lasciare asciugare il terreno fino alla successiva irrigazione. Al sopraggiungere dell'autunno le annaffiature vanno diminuite fino alla totale sospensione per tutto l'inverno. Con la primavera si riprendono gradatamente le annaffiature.
Qualora venga allevata per scopi terapeutici è bene non irrigare 8-10 giorni prima della raccolta affinchè i principi attivi siano più concentrati.
Si rinvasa ogni anno, in primavera aumentando via via le dimensioni del vaso. Non avendo un apparato radicale particolarmente profondo, è preferibile scegliere un vaso più largo che profondo e con adeguati fori di drenaggio in quanto non ama i ristagni idrici e sistemare sul fondo del vaso della ghiaia o dei pezzi di coccio.
Sono piante che non sono particolarmente esigenti in fatto di terreni ma prediligono terreni prevalentemente sabbiosi che favoriscono lo sgrondo rapido delle acqua in eccesso e leggermente acidi.
Concimazione
Si concima una volta al mese a partire dalla primavera e per tutta l'estate utilizzando dei fertilizzanti liquidi diluiti nell'acqua di annaffiatura dimunuendo leggermente le dosi rispetto a quanto riportato nella confezione.
Per quanto riguarda il tipo di concime scegliete un fertilizzante che oltre ad avere i cosiddetti "macroelementi" quali Azoto (N), Fosforo (P) e Potassio (K), abbia anche i "microelementi" quali il Ferro (Fe), il Manganese (Mn), il Rame (Cu), lo Zinco (Zn), il Boro (B), il Molibdeno (Mo), tutti importanti per una equilibrata crescita della pianta. 
Fioritura 
Sviluppa i fiori dalla primavera all'autunno a seconda della specie e delle varietà che si formano sulla sommità di un lungo stelo, semplice o ramificato o a grappolo e la pianta non muore dopo la fioritura.
Producono infiorescenze ad ombrella, pendenti, tubolari. I fiori sono di solito di colore tendente al rosso, all'arancio o al giallo.
Sono piante autosterili si riproducono pertanto per impollinazione incrociata
Potatura
Di solito non si pota. Vanno semplicemente eliminate le foglie basali che via via disseccano per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie. 
Abbiate l'accortezza di pulire e disinfettare la lama che usate per tagliare per evitare di infettare i tessuti. 
Moltiplicazione 
Si moltiplica o per seme o per polloni. Essendo piante autosterili, vale a dire che i fiori maschili e femminili della stessa pianta non possono incrociarsi tra loro o con piante della stessa varietà, occorrono piante di diverse varietà per poter ottenere dei semi fertili.


Moltiplicazione per polloni
In tarda primavera, si prelevano dalla base della pianta i polloni che normalmente si formano. Vanno recisi con un coltello affilato, pulito e disinfettato e lasciati all'aria per due-tre giorni per favorire la fuoriuscita del latice che impedirebbe la radicazione. Dopo di che vengono posti in una composta formata da sabbia. Questa si tiene costantemente umida. Non appena avranno attecchito può essere rinvasata e trattata come le piante adulte.
 Avversità
Foglie con perdita di screziature:
Se le foglie presentano questo sintomo e diventano completamente verdi, vuol dire che l'illuminazione è scarsa.
Foglie che ingialliscono ed  appaiono macchiettate di giallo e marrone, successivamente le foglie si accartocciano  e cadono. Osservando attentamente si notano anche delle sottili ragnatele soprattutto nella pagina inferiore delle foglie. Con questa sintomatologia siamo molto probabilmente in presenza di un attacco di
ragnetto rosso, un acaro molto dannoso.
Rimedi: è necessario aumentare l'umidità dell'ambiente circostante alla pianta in quanto l'umidità è il suo peggior nemico. Solo nel caso di infestazioni particolarmente gravi, usare un acaricida specifico.


 G.N.

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