sabato 18 aprile 2015

MESQUITE (PROSOPIS GLANDULOSA)






Il Mesquite ( Prosopis glandulosa ).


Famiglia Leguminosae (Fabaceae).

Classificazione (Usda, 2007).
Regno
Plantae – Piante
Sottoregno
Tracheobionta – Piante vascolari
Superdivisione
Spermatophyta – Piante a seme
Divisione
Magnoliophyta – Piante a fiore
Classe
Magnoliopsida – Dicotiledoni
Sottoclasse
Ordine
Famiglia
Fabaceae – Leguminose
Sottofamiglia
Mimosoideae
Tribù
Mimoseae
Genere
Prosopis spp.
Specie
P.glandulosa





Origine e distribuzione.
Sud-Est California dove è diffuso come alimento e fonte di legna da ardere tra gli indiani delle zone desertiche. Il genere Prosopis detiene 43 specie più alcuni ibridi diffusi in tutti i continenti tranne che in Australia. 

Descrizione botanica.
Mesquita è il nome comune in America usato per indicare tutto il genere Prosopis, leguminose arboree. L’albero raggiunge un’altezza variabile tra i 2 metri e i 15 metri con tronco con massimo diametro di un metro.
 Ha un’eccezionale resistenza all’aridità datagli dalle sue profonde radici che raggiungono i 20 metri di profondità. Tutte  le Prosopis hanno legumi indeiscenti da 3 a 30 cm. I legumi sono larghi da 0,2 a 0,8 cm. Il seme intero ha il 27 % di proteine, senza guscio arriva al 55-69%. La resa in baccelli e fogliame raggiungono le 7 t/ha /anno. Il legno è ottimo combustibile è buon materiale da costruzione.
 Ha gran nodulazione e capacità azoto-fissative. E’ pianta infestante che tende però a migliorare l’ecosistema dove vive.

Ecologia.
Vive con meno di 250 mm di pioggia annuali. In Pakistan per contrastare la  desertificazione è stato impiantato su 520.000 chilometri quadrati nell’ovest con temperature estive di 43 gradi e piogge sotto i 250 millimetri. Resiste fino ai 56 gradi nella Death Valley californiana. Migliora l’habitat dove vegeta apportando azoto e rimescolando gli strati di terreno sottostanti. Ha un’efficienza d’uso acqua (wue la sigla in inglese), di 205-1.730 kg acqua / kg materia secca accumulata. Apporta 200 kg/ha/anno d’azoto in climi aridi e semidesertici.

Usi vari.
Riforestazione e lotta alla desertificazione. Risorsa alimentare d’emergenza per paesi aridi.
I baccelli sono mangiati giovani, hanno alto contenuto amidaceo e zuccherino solubile,
i semi hanno il 35%-70% in proteine se sgusciati. In totale il baccello detiene il 13% in proteine e il 30% di saccarosio e dal 45 al 55% di carboidrati totali. In India nell’Andhura Pradesh è usato come frangivento contro i venti caldi e secchi e per evitare l’avanzare della sabbia.


Fuel wood crop.
 Nel genere Prosopis figura la  P.juliflora o P.chilensis pianta da legno dalla discreta crescita. Infatti ià 4 mesi dopo l’impianto raggiunge 85 cm in media d’altezza, 8 mesi dopo 1,70-1,80 cm. Pianta arborea di piccole dimensioni  molto resistente alla siccità e suoli poveri come la P.glandulosa. In  Sudan ha dato ottimi risultanti con 150-240 mm di pioggia annuale  in media.Anche vegeta bene in suoli salini. Una piantagione di P.j di 16 anni da 25 metri cubi di legna netti a ettaro, ma va protetta da pascolo e taglio. La resa in legname in ambiente di savana raggiunge in media i 4.000 kg/ha/anno con 250 mm di piogge annuali.

Produzioni e coltivazione.
Con 250 mm-500 mm di pioggia si hanno da 4.000 a 14.000 Kg/ha con punte di massima di 20 t/ha di baccelli senza azoto ne acqua d’irrigazione. Di cui circa 2.250 kg saranno di seme pulito che detiene il 50% di proteine e il 60% di grassi di tutto il legume. La mesquita è usato in erboristeria, per estrarre cere e tannini.
Il baccello e le foglie possono destinarsi senza alcun problema ai ruminanti anche in elevate quantità. Il baccello è abitualmente mangiato in molte zone del mondo ridotto a farina, i semi che contengono alcuni principi tossici per i monogastrici sono gettati. Per diminuire il contenuto di sostanza tossica nei semi ed essere digeribili vanno bolliti a lungo. Quando l’albero è invecchiato e non produttivo viene abbattuto dando ottimo fuoco con poco fumo. La resa in legno da ardere annuale con 250 mm di piogge ha un massimo di 4.000 kg/ha /anno mentre la produzione primaria netta con 360 mm in India s’è attestata sui 14.000 kg/ha/anno in un ecosistema di savana arborea. Il sesto è variabile ma in media dovrebbe dipendere dalle risorse idriche a disposizione. In generale si piantano sui 100 alberi ad ha (fino a 1000 se vogliamo produrre legname). Le specie più diffuse e produttive sono il P. tamarugo cileno per la resa e i baccelli grossi e la P.juniflora per le rese in legno. L’alto quantitativo di saccarosio, il 13-36%in peso e di amido il 45-55% totale nel baccello ne hanno fatto prospettare l’uso come pianta da etanolo (Smith, 1979).

G.N.














 





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