Il Mesquite ( Prosopis glandulosa ).
Famiglia Leguminosae (Fabaceae).
Classificazione
(Usda, 2007).
|
|
Regno
|
Plantae – Piante
|
Sottoregno
|
Tracheobionta –
Piante vascolari
|
Superdivisione
|
Spermatophyta –
Piante a seme
|
Divisione
|
Magnoliophyta –
Piante a fiore
|
Classe
|
Magnoliopsida –
Dicotiledoni
|
Sottoclasse
|
|
Ordine
|
|
Famiglia
|
Fabaceae – Leguminose
|
Sottofamiglia
|
Mimosoideae
|
Tribù
|
Mimoseae
|
Genere
|
Prosopis spp.
|
Specie
|
P.glandulosa
|
Origine e
distribuzione.
Sud-Est California dove è diffuso come alimento e fonte di
legna da ardere tra gli indiani delle zone desertiche. Il genere Prosopis detiene 43 specie più alcuni
ibridi diffusi in tutti i continenti tranne che in Australia.
Descrizione botanica.
Mesquita è il nome comune in America usato per indicare tutto
il genere Prosopis, leguminose
arboree. L’albero raggiunge un’altezza variabile tra i 2 metri e i 15 metri con
tronco con massimo diametro di un metro.
Ha un’eccezionale
resistenza all’aridità datagli dalle sue profonde radici che raggiungono i 20
metri di profondità. Tutte le Prosopis hanno legumi indeiscenti da 3 a
30 cm. I legumi sono larghi da 0,2 a 0,8 cm. Il seme intero ha il 27 % di
proteine, senza guscio arriva al 55-69%. La resa in baccelli e fogliame
raggiungono le 7 t/ha /anno. Il legno è ottimo combustibile è buon materiale da
costruzione.
Ha gran nodulazione e
capacità azoto-fissative. E’ pianta infestante che tende però a migliorare
l’ecosistema dove vive.
Ecologia.
Vive con meno di 250 mm di pioggia annuali. In Pakistan per
contrastare la desertificazione è stato
impiantato su 520.000 chilometri quadrati nell’ovest con temperature estive di
43 gradi e piogge sotto i 250 millimetri. Resiste fino ai 56 gradi nella Death
Valley californiana. Migliora l’habitat dove vegeta apportando azoto e
rimescolando gli strati di terreno sottostanti. Ha un’efficienza d’uso acqua
(wue la sigla in inglese), di 205-1.730 kg acqua / kg materia secca accumulata.
Apporta 200 kg/ha/anno d’azoto in climi aridi e semidesertici.
Usi vari.
Riforestazione e lotta alla desertificazione. Risorsa
alimentare d’emergenza per paesi aridi.
I baccelli sono mangiati giovani, hanno alto contenuto
amidaceo e zuccherino solubile,
i semi hanno il 35%-70% in proteine se sgusciati. In totale
il baccello detiene il 13% in proteine e il 30% di saccarosio e dal 45 al 55%
di carboidrati totali. In India nell’Andhura Pradesh è usato come frangivento
contro i venti caldi e secchi e per evitare l’avanzare della sabbia.
Fuel wood crop.
Nel genere Prosopis figura la P.juliflora
o P.chilensis pianta da legno dalla discreta crescita. Infatti ià 4 mesi dopo
l’impianto raggiunge 85 cm in media d’altezza, 8 mesi dopo 1,70-1,80 cm. Pianta
arborea di piccole dimensioni molto
resistente alla siccità e suoli poveri come la P.glandulosa. In Sudan ha
dato ottimi risultanti con 150-240 mm di pioggia annuale in media.Anche vegeta bene in suoli salini.
Una piantagione di P.j di 16 anni da 25 metri cubi di legna netti a ettaro, ma
va protetta da pascolo e taglio. La resa in legname in ambiente di savana
raggiunge in media i 4.000 kg/ha/anno con 250 mm di piogge annuali.
Produzioni e
coltivazione.
Con 250 mm-500 mm di pioggia si hanno da 4.000 a 14.000 Kg/ha
con punte di massima di 20 t/ha di baccelli senza azoto ne acqua d’irrigazione.
Di cui circa 2.250 kg saranno di seme pulito che detiene il 50% di proteine e
il 60% di grassi di tutto il legume. La mesquita
è usato in erboristeria, per estrarre cere e tannini.
Il baccello e le foglie possono destinarsi senza alcun
problema ai ruminanti anche in elevate quantità. Il baccello è abitualmente
mangiato in molte zone del mondo ridotto a farina, i semi che contengono alcuni
principi tossici per i monogastrici sono gettati. Per diminuire il contenuto di
sostanza tossica nei semi ed essere digeribili vanno bolliti a lungo. Quando
l’albero è invecchiato e non produttivo viene abbattuto dando ottimo fuoco con
poco fumo. La resa in legno da ardere annuale con 250 mm di piogge ha un
massimo di 4.000 kg/ha /anno mentre la produzione primaria netta con 360 mm in
India s’è attestata sui 14.000 kg/ha/anno in un ecosistema di savana arborea.
Il sesto è variabile ma in media dovrebbe dipendere dalle risorse idriche a
disposizione. In generale si piantano sui 100 alberi ad ha (fino a 1000 se
vogliamo produrre legname). Le specie più diffuse e produttive sono il P. tamarugo cileno per la resa e i
baccelli grossi e la P.juniflora per
le rese in legno. L’alto quantitativo di saccarosio, il 13-36%in peso e di
amido il 45-55% totale nel baccello ne hanno fatto prospettare l’uso come
pianta da etanolo (Smith, 1979).
Posso coltivarlo in italia?
RispondiElimina