sabato 23 maggio 2015

EUCALIPTO (Eucalyptus spp.)


L'Eucalipto (Eucalyptus spp.)


Famiglia Myrtaceae.


Vi sono 32 generi in Myrtaceae e 284 specie in Eucalyptus.

Classificazione (Usda, 2007):

Eucalyptus spp. 
Regno.
Plantae – Piante
Sottoregno.
Tracheobionta – Piante vascolari
Superdivisione.
Spermatophyta – Piante a seme.
Divisione.
Magnoliophyta – Piante a fiore.
Classe.
Magnoliopsida – Dicotiledoni.
Sottoclasse.
Ordine.
Famiglia.
Genere.
Eucalyptus L'Hér.–Eucalipto


Eucalyptus è un genere principalmente arboreo che domina la flora arborea Australiana. Vi sono più di 284 specie d’Eucalipto, di solito natie d’Australia, tranne alcune specie trovate in parti adiacenti alla Nuova Guinea e all’Indonesia ed una nel nord delle Filippine. L'Eucalipto può essere trovato in pressoché ogni parte del continente australiano, adattato a tutte le sue condizioni climatiche; infatti, nessun altro continente è caratterizzato così da un solo genere di albero come l'Australia lo è dall' eucalipto.
E' noto come albero resinifero per la sua tendenza a trasudare linfa  da eventuali ferite. Un eucalipto può essere a maturità di grandi o piccole dimensioni quasi arbustive a seconda della specie. Il genere ha un altissima variabilità genetica presente al suo interno. Vi sono, infatti,  284 specie.
 Un olio essenziale presente nelle foglie dell'eucalipto (principalmente eucaliptolo) contiene disinfettanti naturali che possono essere tossici se in gran quantità anche per lo strato più superficiale del suolo e le altre piante. Molti erbivori marsupiali,  koala e opossum si sono adattati e ne sono tolleranti. L’ eucalipto produce molto nettare, cibo per molti insetti. Alcune specie d'eucalipto hanno l'abitudine di lasciare cadere rami interi a mano che crescono se sotto stress idrici. Le foreste d’eucalipto denotano una spessa lettiera di rami morti e foglie. Il “Papuan-australian eucalyptus gum ghost” è stato chiamato anche “creatore di vedove”, a causa dell'alto numero di persone che uccide sotto il peso dei suoi densi rami. Si pensa che gli alberi facciano cadere i rami molto grandi per conservare l'acqua durante i periodi siccitosi. Tra foglie e rami il sottobosco in una foresta d'eucalipti è in pratica inesistente.
Nei giorni caldi la resina dell'eucalipto vaporizza ed emerge come una nebbia sopra la chioma della foresta dando una foschia blu caratteristica del paesaggio australiano. L'olio d’eucalipto è infiammabile, così come la corteccia che regolarmente si sfalda in strisce lungo il tronco che prendono facilmente fuoco. Ciò è una strategia dell'Eucalipto per evitare competitori nel suo habitat, infatti, l'eucalipto s'adatta molto bene ai fuochi periodici e li usa per la sua espansione e rigenerazione.
L'eucalipto si è evoluto 35 o 50 milioni d’anni fa, ma era un genere secondario e la foresta  arborea australiana era costituita prevalentemente da acacie e casuarine potenti azoto-fissatrici. L'arrivo dell'uomo sul continente australiano e l'aumento dei casi d’incendi sporadici causati dall'uomo insieme al riscaldamento terrestre e all'impoverimento di nutrienti del suolo permise al genere eucalipto di divenire dominante nel 70% della foresta australiana. L'eucalipto ha molti usi che ne fanno un albero economicamente importante.
 A causa della  crescita veloce il primo prodotto principale è il legno sia come legna da ardere, monili sia come pasta cellulosica. La crescita veloce inoltre lo rende appropriato anche come frangivento. La resina e l’olio essenziale delle foglie sono usati invece come antisettici e nell'industria.
L'Eucalipto assorbe un ammontare tremendo d'acqua dal suolo attraverso il processo di traspirazione. Sono stati piantati in zone con falda freatica superficiale per abbassarla e permettere la coltivazione d’altre specie.Sono salino-tolleranti e acidofili. S'usano per rimuovere acquitrini in zone malariche. L'olio d'eucalipto è prontamente distillato in corrente di vapore dalle foglie e può essere usato per pulire, deodorare ed in quantità molto piccole nel cibo; specialmente nei dolci, e nei decongestionanti delle mucose, inoltre ha  proprietà repellenti per gli insetti (Jahn 1991). Il nettare d’alcuni eucalipti dà miele monofora d’alta qualità.

Piantagione e problemi ecologici.

Gli eucalipti dal 1700 sono stati piantati in diverse parti del mondo e oggi sono molto diffusi in California, Brasile, Ecuador, Etiopia, Marocco, Portogallo, Africa Meridionale, Israele, Galizia ed in Cile. Molte specie sono divenute invasive e stanno provocando problemi notevoli per gli ecosistemi locali.
In Spagna, sono stati piantati in piantagioni da cellulosa,  sostituendo la quercia endemica. Ma a differenza delle essenze arboree locali i boschetti d'eucalipto sono inospitali agli animali e piante selvatiche locali che non si sono adattati a loro, distruggendo il loro habitat. Comunque la loro rapidissima crescita ne fa in ogni modo una coltura da biomassa importantissima. L'Eucalipto anche in bassa concentrazione aumenta il pericolo d'incendi del bosco e disturba l'habitat originario.
Nel 1991 in California l'incendio detto “Oakland Hills Firestorm” che distrusse pressoché 3.000 case ed uccise 25 persone fu alimentato in parte dagli alberi d' eucalipto presenti nell'area vicino alle case.
 Nel  1910 l’eucalipto fu introdotto in Brasile per soddisfare la domanda di legname e l'industria di carbone vegetale. Gli effetti ecologici non furono studiati ed oggi l'Eucalipto diminuisce le disponibilità idriche del terreno a causa del suo alto consumo d’acqua correlato all'imponente crescita in biomassa e alle radici profonde che pescano direttamente dalla falda freatica sottostante (facendola abbassare di livello nelle grandi piantagioni).
Ciò ha trasformato suolo ricco in terreno arido, distrutto la flora natia, mentre ha provocato uno squilibrio nella  catena alimentare favorendo una crescita enorme della popolazione d'alcuni insetti (formiche e termiti).
L’eucalipto fu introdotto in Etiopia nel 1894 o 1895 nella regione della capitale Addis Abeba. S’introdusse quest’essenza arborea per far fronte al disboscamento massiccio dovuto alla domanda di legna da ardere. Il gran vantaggio dell'eucalipto è che è a crescita veloce, richiede poca attenzione e quando è tagliato ributta di nuovo; dando raccolto ogni dieci anni. In poco tempo l'eucalipto sostituì molte specie locali e diminuì le risorse idriche di molti suoli.
Si creò una forte opposizione popolare che impose l'abbattimento delle nuove essenze e la loro sostituzione con alberi di gelso, ma nonostante ciò  non si riusci mai a sradicare del tutto l'eucalipto che rimane oggi un'importante caratteristica paesaggistica dell'area intorno Addis Abeba (Brooker, 2001).
Le specie d’eucalipto più usate per la produzione di biomassa sono ai tropici la Eucalyptus grandis e la Eucaliptus tereticornis,mentre la E.globulus e la E. camaldulensis per le zone temperate.
 E.grandis domina allo stato selvatico tra le specie d'eucalipto in Brasile, l'E.ereticornis in India, l'E.globulus in Spagna e Portogallo, il camaldulensis è diffuso in Marocco. La Eucalyptus citriodora è sempre più in espansione in Cina.

In Brasile vi sono 2.500.000 ha ad E.grandis,  470 ha in Sud Africa a E.globulus. La resa produttiva è di 50 t/ha all'anno in Brasile per la Eucalyptus grandis. Il valore energetico del legno è di 19 Mj/kg. Il legno ha il 30% d’umidità.
In Europa l’E. camaldulensis e l’E. globolus sono piantate e amministrate secondo la short rotation forestry in sesti a 20.000 piante per ha dando rese di 20 t/ha/a con costanza assoluta mentre nello stesso ambiente una short rotation forest di pino ad esempio produce 2 t/ha/a. E’ stato stimato che una piantagione d'eucalipto converta in legno la CO2 assorbita meglio che una foresta pluviale tropicale a parità di superficie (Turner, 1987).
 La pasta di legno una volta processata libera grandi quantità di resina dall’alto potere calorifico che è usata sempre più per alimentare il processo di trasformazione del legno.
Se l'eucalipto è adeguatamente concimato non sembra causi affatto impoverimento del suolo come molte fonti riportano secondo la Fao.
Anzi migliora, per alcuni ricercatori, l'ecosistema ove risiede (Fao REU, 1999).
 Anche l’eccessivo prelievo dalle falde idriche è contestato in questo compendio sul bioenergico pubblicato dalla FAO, ove sembra simile a qualsiasi altra pratica agro-colturale nonostante il loro profondo apparato radicale che raggiunge i 30 metri sotto il suolo. Secondo la FAOo l'eucalipto ha esigenze idriche simili alle altre essenze arboree ad esempio della flora mediterranea, solo che crescendo 10 volte tanto rispetto al pino ad esempio ha bisogno molta più acqua, di qui l'illusione che vi sia uno spreco d'acqua. Inoltre l'eucalipto vive in zone compromesse a livello idrologico con falde freatiche profonde e aridità, zone che senza questi alberi sarebbero ancora più inospitali e a rischio frane, erosioni e smottamenti.
 Da qui l'invito della FAO ad un accorta gestione d'un genere arboreo d'incredibile importanza per produzione e qualità della biomassa prodotta.

G.N.


 

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