lunedì 18 maggio 2015

PALMA DA OLIO (ELAEIS GUINEENSIS)

Palma da olio (Elaeis guineensis)


Famiglia: Palmaceae

Classificazione. (Usda, 2007).

Elaeis Jacq.- Palma da olio
E. guineensis- Palma da olio africana

La palma da olio comprende  due specie appartenti alla famiglia delle Arecaceae. L'olio di palma è prodotto principalmente dalla palma da olio africana, la  Elaeis Guineensis natia dell' Africa ovest, tra Angola e Gambia, mentre la palma Oleifera americana  è natia dell' America Centrale e tropicale e del  Sud America. Le palme mature sono monocauli, e crescono fino a 20 metri. Le foglie sono pinnate, e giungono a 3-5 metri di lunghezza. Una giovane palma produce approssimativamente 30 foglie in un anno. Palme di più di 10 anni producono approssimativamente 20 foglie in un anno. I fiori sono prodotti in grappoli densi; ogni fiore individuale è piccolo, con tre sepali e tre petali. La frutta impiega cinque, sei mesi per maturare dall'impollinazione alla maturità; comprende uno strato esterno ed oleoso, uno carnoso (il pericarpo), con un solo seme (il nocciolo), anche ricco in olio.  Diversamente dalla palma da cocco, la palma da olio non produce offshots; La propagazione si fa dai semi. Quando i frutti sono maturi sui grappoli, un singolo grappolo arriva a pesare fino a 40-50kg. La drupa, pericarpo e semi sono usati per produzione di sapone e olio commestibile. Gradi diversi di qualità dell'olio sono ottenuti dal pericarpo e dal nocciolo, con l'olio del pericarpo usato principalmente per cucinare e l'olio del nocciolo o palmisto come lubrificante o nell’industria alimentare.

Per ogni ettaro di palma da olio si hanno in media  10 tonnellate di frutta che producono 3.000 kg d’olio dal pericarpo e 750 kg di semi che danno 250 kg d'olio di palmisto e 500 kg di torta residua. La torta residuale è usata come concentrato dagli allevamenti zootecnici. Alcune varietà sono molto più produttive arrivando sui 6.000 litri d'olio ad ettaro in totale e facendo sì che queste piante siano tra le più interessanti per il settore del biodiesel. La palma da olio africana fu introdotta a Sumatra e nell'area della Malaysia nei primi del 1900. Molte delle più grandi piantagioni di palma ora sono in questa area, in Malesia cresce su 20.000 Km quadrati di superfice.

La Malesia è il più grande produttore del mondo con il  47% di produzione  mondiale. Nell’area, la distruzione della foresta naturale  tropicale per lasciar posto alle piantagioni è un dramma reale. In Indonesia si produce il 36% dell'olio di palma al mondo. L'uso come biodiesel è più che una promessa ma una realtà concreta.  L'Australia e il Belgio importeranno olio di palma per bruciarlo in centrali termoelettriche (Malaysian Palm Oil Council, 2007). L'olio di palma nella Repubblica del Congo, e in tanti altri paesi africani è estratto ancora artigianalmente pestando i frutti e bollendoli in grandi contenitori, l'olio tenderà a risalire e verrà raccolto.
L'acqua evaporando si separerà dall’olio rossastro. La produzione dell'olio di palma al mondo durante il 2005-2006  è stata di 39,8 milioni di tonnellate  delle quali 4,3 milioni di tonnellate erano d’olio di palmisto. È di gran lunga l’olio tropicale  più estesamente prodotto, e  costituisce il 34% della produzione d’olio commestibile mondiale. La società UNILIVER ha da poco sviluppato una tecnica di clonazione che permetterà d'ottenere produzioni maggiori del 500% per la palma da olio (Formica, 2002).
Molte altre palme possono essere in grado in un prossimo futuro di garantire rese elevate d’olio. In Brasile le palme locali amazzoniche sono oggetto d’intensi studi nella speranza di trovare la palma da olio del futuro (vedi articolo sulle “Neglected crops”).

G.N.


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