martedì 26 maggio 2015

FIORI EDULI A TEZONAPA



Ecco alcune delle piante studiate nella zona di Tezonapa

                         Nell'immagine: il Tepejilote

Astrocaryum Mexicanum
                                         
Palma monocaule che cresce nel territorio limitrofo al Golfo del Messico, Belize, Guatemala del Nord, El Salvador, Nord Honduras, Nordest Nicaragua.
L’habitat ideale per questa specie è la foresta umida tropicale di bassa montagna.
Descrizione
Il tronco cresce fino a 2 metri e mezzo con un diametro di 40 cm.
Vuole suolo fertile e constantemente umido.
Il fiore è bianco giallastro.
Usi.
Il fiore e il frutto sono comunemente consumati nell’area.
Il fusto è usato come materiale edile per capanne o abitazioni rurali essendo flessibile e resistente mentre con le foglie vengono fatti i tetti. E’ pianta ornamentale specialmente se piantata in gruppo. L’infiorescenza emerge da un grande spadice marrone scuro. La foglia appare a margine intero lanceolata da giovane mentre invece tende a fessurarsi per azione del vento col passare del tempo (Riffle, 1999).



Il Tepejilote – Chamedorea tepejilote

Tab.13 - Classificazione botanica
Regno
Plantae (Piante)
Sottoregno
Tracheobionta (Piante vascolari)
Superdivisione
Spermatophyta (Piante con semi)
Divisione
Magnoliophyta (Piante con fiori)
Classe
Liliopsida (Monocotiledoni)
Sottoclasse
Arecidae
Ordine
Arecales
Famiglia
Arecaceae
Genere
Chamaedorea Willd.
(USDA, 2010).

Il nome Chamaedorea deriva dal greco "chamai= nano" e "dory=albero
o fusto d’albero" questo per indicare il grande numero di specie di
piccola taglia presenti in questo genere.(http://www.homolaicus.com).
Descrizione.
Palma con fusto unico eretto, alto 3-4 m, di 1,5-3 cm di diametro, con nodi abbastanza pronunciati, internodi lunghi 5-20 cm. Foglia pinnata, lunga 60-105 cm;


con 15-20 foglioline  riunite in gruppi alterni di 2-4, leggermente falcate, con apice acuminato, lunghe 20-40 cm e larghe 4-6 cm. Infiorescenza intrafogliare, la maschile lunga 20-30 cm, la femminile, generalmente meno ramosa, lunga 15-30 cm. Frutto da globoso a ovoidale, lungo 8-12 mm e 7-9 mm di diametro, di colore nero a maturazione. Fiorisce da giugno a ottobre. Cresce nella foresta mediana sub-perennifoglia tra 500 e 1250 m s.l.m. È specie endemica del Messico (Veracruz, Oaxaca). Volgarmente viene chiamata  Pacaya in Guatemala e Pacaya Palm negli
Stati Uniti. Viene utilizzata come pianta ornamentale o se ne utilizzano le foglie per composizioni floreali e se ne mangiano i fiori. Quest’ultimo uso sembra legato alla civiltà  Maya dato che è diffuso in Guatemala e nel Sud del Messico.
L’infiorescenza dal colore giallo raccolta in uno spadice verde chiaro viene chiamata ‘‘Pacaya’’ in Guatemala dove è consumata solo la maschile.
 Sempre in Guatemala è consumato un piatto denominato “bojon” costituito dalle giovani  gemme fiorali raccolte in un precoce stadio fisiologico che fa sì che il  sapore sia più dolce e soave. Del genere Chamaedorea segnaliamo l’utilizzo della Chamaedoroea quezalteca e Chamaedorea whitelockiana le cui infiorescenze in altre parti del paese si mangiano allo stesso modo (López  R., G.F. 1990).
 Con il termine popolare di Tepejilote nella regione centrale dello stato di Veracruz s’identifica la Chamaedorea tepejilote appartenente al subgenere stephanostachys. Le infiorescenze di questa palma si mangiano dopo bollitura, impanate, fritte o conservate in aceto. Per tradizione viene consumata solo l’infiorescenza maschile e più raramente la femminile più amara.  


Le palme e il genere Chamaedorea.
Le palme (Fam. Arecaceae) sono rappresentate da circa 220 generi, con circa 3000 specie (McCurrach J. C, 1976). Sono piante tipiche delle zone tropicali, mentre nelle regioni a clima temperato sono presenti poche specie.
Di particolare interesse è il genere Chamaedorea, con oltre 120 specie. Le piante di questo genere vengono chiamate palme minori, dato il loro sviluppo modesto rispetto a quello di altri generi di palme di notevoli dimensioni (Hodel D. R., 1992).
 L'ambiente naturale di questo genere è costituito dai sottoboschi delle foreste subtropicali umide che si estendono nella fascia che va dall'Oceano Atlantico al Pacifico. La maggior parte delle specie è presente in Bolivia, Brasile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Guatemala, Honduras, Messico, Panama e Perù (Garcia-Bielma 1994). È interessante notare che oltre il 40% delle specie conosciute vive in Messico e Guatemala. In Messico vivono oltre 50 specie, di cui 17 nel solo stato di Veracruz (Rzedowski J.1978).  Alcune specie di Chamaedorea sono coltivate e apprezzate in tutto il mondo come ottime piante per l'arredo di spazi all'interno di case, uffici, centri commerciali; nei giardini molto spesso vengono utilizzate per la realizzazione di angoli particolarmente decorativi.
In natura, comunque, molte specie di Chamaedorea sono in regressione ed alcune di esse addirittura in via di estinzione. Per tale motivo gli orti botanici di tutto il mondo tendono a coltivare rappresentanti di questo genere, contribuendo in tal modo alla loro conservazione e protezione (Vovides A. P.1994).
Minacce per le specie selvatiche
La regressione delle specie selvatiche di camadorea nello stato di Veracruz è dovuta essenzialmente a due cause: la richiesta crescente di terreni da coltivare, per cui vengono tagliate le foreste per disporre di nuovi spazi da utilizzare a fini agricoli, e la notevole utilizzazione delle camedore (C.elegans da foglia e C.tepejilote da fiore) da parte delle popolazioni locali per scopi alimentari o commerciali. Di alcune specie si utilizzano a scopo alimentare le infiorescenze non ancora aperte o mature. Di altre i fusti, che vengono tagliati, ripuliti dalle foglie e intrecciati per ricavarne cesti, nasse per catturare gamberi e tartarughe di fiume, oppure le foglie per fare addobbi e composizioni floreali.

Infine, di molte specie, le più ornamentali, si raccolgono indiscriminatamente grossi quantitativi di semi che vengono venduti a vivaisti di tutto il mondo per la produzione di piante.
Da una indagine effettuata è emerso che ogni giorno, all'interno della selva messicana, vengono tagliate oltre 1 milione di foglie e raccolti circa 200 kg di semi di camedoree, senza calcolare il taglio delle piante intere per utilizzarne i fusti. Chiaramente, negli ambienti naturali, mancando i semi, si riduce di molto il ricambio delle vecchie generazioni con nuove piantine e ciò porta alla regressione delle specie, se non alla loro scomparsa (Saldivia et al 1982)
Ci si augura che presto vengano adottate in tali aree del Messico strategie ecocompatibili che consentano una migliore utilizzazione delle risorse naturali, senza ricorrere alla metodica distruzione del patrimonio vegetale preesistente.
La raccolta nell’ejido di Atitla de Garcia Cubas.
Il più importante uso di questa specie di Chamaedorea (Fig.71)  fatto dalla popolazione locale è il consumo delle  infiorescenze maschili dette Tepejilote.
Il tepejilote è un ortaggio popolare e importante, consumato crudo o cotto e venduto nei mercati. Va raccolto prima che l’infiorescenza dal bianco candido esca dal coriaceo tegumento coriaceo e dal verde vivace che la riveste. In questa fase appare come una spiga di grano. Per la raccolta dell’ infiorescenza del tepejilote la pianta fiorisce una volta all’anno essendo l’epoca di fioritura a fine di novembre e si estende fino gennaio e  febbraio. Posteriormente appaiono a scalare nell’infiorescenza dei piccoli frutti di colore verde che virano ad un colore sempre più scuro fino al mese di agosto dove finalmente sono maturi. I fiori sono raccolti manualmente con un coltello dalla punta ricurva prima che si schiudano dopo che sono emersi dal caule centrale ma ancora sono racchiusi dallo spadice protettivo. Più la raccolta verrà posticipata più il sapore sarà amaro e il fiore assumerà una tinta verde dal giallo orginale ma tuttavia le dimensioni saranno di gran lunga maggiori. Da notare che dalle testimonianze da me raccolte sembra che la concimazione se applicata può dare grossi risultati in termini di aumento di peso dell’infiorescenza a parità di grado di maturazione.
Un altra cosa molto importante e che purtroppo la raccolta di fiori e la raccolta di foglie per scopi ornamentali sono tra di loro inconciliabili almeno sulla stessa



pianta dato che gli agricoltori sostengono che la foglia perde in quantità e qualità se si fa sviluppare l’infiorescenza quel tanto che basti per il consumo.
Stessa cosa naturalmente va detta a riguardo della raccolta del seme (fig.72)
per la quale gli agricoltori lasciano andare a frutto le palme che reputano migliori a prima acchitto basandosi sulla fisionomia e grandezza in rapporto all’età.
Abbiamo constatato come gli agricoltori nell’ejido di Tezonapa usano la lotta chimica contro soprattutto malattie fungine e nematodi, tutto questo però all’interno di agroecosistemi dall’incredibile biodiversità. Sono ex càfetales (piantagioni di caffè)
riconvertiti alla produzione di camaedora da foglia e da fiore, C.elegans e C.tepejilote. Questa palma convive o ha sostituito il caffè nelle piantagioni che sono state riconvertite alla nuova coltura. Entrambe le piante prediligono condizioni di ombreggiamento e il recente calo del  prezzo internazionale del caffè ha fatto si che si attuasse questa conversione in tempi brevi..

L’aspetto della zona di coltivazione è gradevole grazie all’elevata biodiversità di questo agroecosistema, tanto che l’ejido sta prendendo in considerazione le possibilità legate all’ecoturismo.

G.N.

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