sabato 23 maggio 2015

SCARTI DI CAFFE'


Scarti di Caffè  (Coffea arabica)


Famiglia  Rubiaceae

Classificazione (USDA 2007)

Sottoregno
Tracheobionta
Superdivisione
Spermatophyta
Sottoclasse
Asteridae
Rubiales
Rubiaceae
Coffea L.
Coffea arabica L.


In Brasile, entro il 2010 il Biodiesel addizionato al gasolio ammonterà al 5% nella regione di San Paolo, il polo centrale ed economico del paese. Per far fronte alla richiesta di biodiesel  e per conservare una quota sufficiente per l'export al fine di ripristinare le esauste casse statali si cerca di riutilizzare al meglio le risorse fornite dall'agricoltura locale. L’estrazione dell’olio e la sua transisterificazione dal caffè di bassa qualità e quindi scartato  va visto in questa ottica.
Dopo tre anni di test, realizzati dall'Universidade Federal de Minas Gerais è stata comprovata la fattibilità in termini di convenienza energetica ed economica del processo d’ estrazione dell’olio dal caffè di scarto e la sua transisterificazione in biodiesel. Lo studio realizzato dalla UFMG (Università d’ingegneria di San Paolo)analizza la produzione di combustibile a partire dai chicchi di caffè non selezionabili per la produzione a scopo alimentare. L' olio di caffè, può essere utile nelle fattorie e cooperative produttrici di caffè, come combustibile per macchinari, trattori e camion. Prima dei benefici economici, la nuova alternativa ridurrebbe l'impatto ambientale del mondo rurale.
 La tecnologia per la produzione di biodiesel a partire da grassi inadatti al consumo è in fase di perfezionamento. I grassi difettosi rappresentano, in media, il 20% della produzione nazionale di caffè, che in media corrisponde in Brasile a qualcosa come 40,62 milioni di sacchi da 60 chili, senza alcuna altra destinazione d’uso (Conab, 2004).
In Brasile il maggiore produttore mondiale di caffè è il Minas Gerais che produce quasi la metà del caffè nazionale. La previsione é che circa 26 milioni di sacchi saranno esportati e il restante della produzione finirà nel mercato interno. I risultati del progetto realizzato nel Minas Gerais mostrano che da circa 100 chili di caffè, é possibile ottenere 12 chili d’olio.
Di questi 12 kg, nove saranno convertiti in biodiesel.
In confronto con altre oleaginose la produzione d’olio a partire dal caffè é molto bassa. Dal seme di soia, per esempio, s'ottiene il 20% di olio. Dal ricino, la popolare “mamona” brasiliana, s'ottiene in media il 45% d'olio, dal babaçu il 66%.
 Ma in un’ottica di riduzione degli sprechi in agricoltura e rientro nei parametri di Kyoto le basse rese in olio offerte dal caffè sono più che sufficienti dato che fino ad ora il caffè non selezionabile per la vendita veniva destinato ad usi meno remunerativi o incenerito (Estadao.com.br, 7/2006).
     

 G.N.

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